sabato 12 Lug 2025

Solennità dell’Annunciazione – Oppido Mamertina 25 marzo 2025

25-03-2025

Stiamo inserendo la nostra celebrazione diocesana della Solennità dell’Annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria dentro l’anno giubilare. Il nostro gesto di ‘stazionare’ per una catechesi preparatoria, i passi compiuti verso la Cattedrale come pellegrini della fede assieme alla nostra Madre celeste, attraversare la porta della salvezza che è Cristo, sono tutti segni di un cammino spirituale che siamo chiamati a compiere per una conversione personale sempre da realizzare e un rinnovamento ecclesiale diventato chiamata improrogabile da parte del Signore per tutti noi.

 

Maria continua a guidarci nel cammino e sentiamo che la sua vicinanza materna è motivo di intima consolazione e di sicura speranza. La Madre di Gesù ci ha preceduto nello spirito della fede e continua a indicarci la strada. Lei l’ha percorsa con generosità senza resistenze, l’ha accolta con disponibilità oltre ogni scelta comoda, l’ha vissuta fino in fondo senza tirarsi indietro. “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1, 38). Ecco le parole che hanno rivoluzionato, riorientato la sua vita, per sempre. Si è lasciata raggiungere dalla gentilezza dell’Amore di Dio e vi ha risposto con l’apertura del cuore così da fare spazio nel suo grembo al Figlio dell’Eterno. Il Signore Gesù ha trovato casa nel seno di Maria: “il suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura” (PARADISO, CANTO XXXIII). La forza generativa del divino, trovando disponibilità nell’umano, opera ‘grandi cose’ nelle persone, continua a lavorare nella nostra Chiesa e a donare la fecondità dello Spirito. Chi ha occhi per vedere veda, dice ancora una volta il Signore Gesù a tutti noi. Certi gesti d’amore, espressioni molteplici di generosità, spirito di sacrificio vissuto con quotidiano impegno, atteggiamenti di pazienza e di misericordia, scelte forti di perdono al posto della rabbia e della vendetta, sono chiari indicatori dell’opera di Dio nell’oggi delle nostre comunità. Ci sono tante difficoltà ma Maria ci aiuta ad affinare lo sguardo del cuore per cogliere i segni della sua venuta, della sua presenza in mezzo a noi. Le annunciazioni, le pentecosti e le visite di Dio alla nostra vita, alla nostra Chiesa, alla nostra storia, non sono finite. Oggi ci lasciamo ispirare dalla bellezza della Annunciazione evangelica perché resti punto di riferimento luminoso per i nostri passi di fede e di speranza di cui, Maria, è e rimane ‘fontana vivace’. Ieri sera, durante l’ascolto dell’Oratorio Sacro dedicato a Maria, donna dell’ascolto e del silenzio, accarezzato dalla dolcezza della musica e del canto, mi sono lasciato rapire dall’immagine dell’Annunziata che abbiamo qui davanti a noi, dalla sua delicata gestualità che fa parlare ciò che ha nel cuore, fa trapelare la trasparenza dell’anima, ‘piena di grazia’. Un dono specialissimo di Dio che è stato dato a lei, ma che continua ad accompagnarla, abitandola permanentemente (cfr. Lc 1, 28: il verbo è al perfetto: kekaritomène). Sentiamo che il Signore ci fa la stessa proposta: un dono di presenza dell’Emmanuele, del Dio con noi. La sua presenza è fonte della nostra gioia, del nostro giubilo. Il segreto del ‘Magnificat’ di Maria non è qualcosa di straordinario o mirabolante, o l’assenza di grattacapi o fatiche, di imprevisti o incomprensioni. L’anima sua ‘magnifica il Signore’ perché Dio è con lei. Non c’è altro che la riempie, che la motiva, che le dona pace, che le dà la forza di alzarsi e andare all’incontro della cugina bisognosa. In questa festa, solenne per tutta la nostra Diocesi, condividiamo la gioia di Maria, facciamo più spazio possibile alla presenza del Signore nella nostra vita: accogliendo con larghezza la sua Parola, capace di aprire e fecondare la nostra vita; valorizzando (approfittando della) la sua sovrabbondante grazia di pane e di perdono, di amore e di forza nello Spirito (i santi Sacramenti, vari canali dell’unica fonte di salvezza che è Cristo, sorgente inesauribile di grazia per noi e per la Chiesa tutta) . E non vorremmo mai dimenticare che tutti questi doni servono unicamente per imparare a fare la volontà di Dio: “Ecco io vengo Signore, per fare la tua volontà” (Sal 39; Eb 10, 7). Nel Nuovo Testamento, nell’era cristiana, come ci ricordava la seconda lettura tratta dagli Ebrei, i sacrifici rituali hanno perso il loro significato e vengono sostituiti da gesti esistenziali, sull’esempio di Cristo che ha offerto se stesso ‘in sacrificio di soave odore’. Egli infatti ‘ci ha amato e ha dato se stesso per noi’ (cfr. Ef 5,2). Maria è entrata nella logica del dono, serva per amore, anche in questo senso ‘Figlia del suo Figlio’, Arca della Nuova Alleanza, che porta Cristo ai fratelli. Ecco l’esempio e lo stimolo per una Chiesa sinodale missionaria, capace di camminare insieme donando ciò che di più prezioso ha: Gesù e il suo vangelo, porta di salvezza per tutti, buona notizia della nostra vita e annuncio di speranza per il mondo di oggi, in deficit di speranza.

 

E come dice Papa Francesco nella Bolla di Indizione del Giubileo ‘Spes non confundit’ “La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone” (N° 24). E precisa il Santo Padre: “In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita… E ai piedi della croce ripeteva il suo sì, senza perdere la speranza e la fiducia nel Signore… Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come ‘Stella maris’, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare” (N° 24). Rivolgiamo allora il nostro Il nostro sguardo a Maria perché incrociando i nostri occhi con i suoi percepiamo il suo amore materno, riverbero della carità del Padre, della misericordia del Figlio, della benevolenza dello Spirito. Sentiamo che lei è sempre pronta a intercedere per noi, per i nostri cari, per le nostre comunità, per i nostri paesi, per la necessità di pace così urgente oggi. La vogliamo invocare in modo particolare perché interceda a favore della nostra Diocesi, in questa solennità che coinvolge tutta la Chiesa locale che vive nel territorio della Piana; sia madre amorevole per i bambini; amica confidente per i giovani; consigliera nelle scelte dei fidanzati e degli sposi; presenza femminile per i preti; esempio di servizio per ogni ministero nella comunità ecclesiale; consolatrice per gli afflitti e gli ammalati; luce di fede per chi si è allontanato da Cristo e dal suo vangelo; dono di consolazione e di fiducia per chi ha perso la speranza.

 

Oh Maria, condividi con noi la gioia del Signore presente, aiutaci a rafforzare una vita di fede che ci fa camminare nella volontà del Padre anche nelle fatiche quotidiane, precedi i nostri passi per essere, con te, come Chiesa, pellegrini annunciatori della speranza che ci abita.

Amen.

+ Giuseppe Alberti
Vescovo