martedì 19 Mar 2024

Cenni Storici

Il Decreto «Christus Dominus» sull’ufficio pastorale dei Vescovi del Concilio Ecumenico Vaticano II, promulgato il 28 ottobre 1965, volendo manifestare più chiaramente «la natura della Chiesa» e per «provvedere il più perfettamente possibile all’assistenza spirituale del Popolo di Dio», sollecita «una conveniente determinazione dei confi ni territoriali delle Diocesi» (n. 22).
Per tale motivo, il 25 maggio 1973, alcune Parrocchie, situate nella zona dei Comuni di Palmi, Taurianova, Gioia Tauro e fino a quel momento poste sotto la giurisdizione del Vescovo di Mileto, per decreto della Sacra Congregazione per i Vescovi, sono costituite in Amministrazione Apostolica, affi data a Mons. Santo Bergamo, Vescovo Titolare di Sasabe e Amministratore Apostolico della Diocesi di Oppido.

Il 10 giugno 1979, per definire più stabilmente questo provvedimento e «al fi ne di provvedere nel modo più conveniente alle necessità spirituali dei fedeli del nostro tempo», la Santa Sede, con il decreto «Quo aptius» della Sacra Congregazione per i Vescovi, sancisce il  «cambiamento dei confini e del nome della Diocesi di Oppido», per cui «separa dalla Diocesi di Mileto» un gruppo di 26 Parrocchie e «annette tale territorio alla Diocesi di Oppido», antica Chiesa di cui si hanno notizie documentate a partire dai primi decenni dell’anno Mille.
«Siccome poi» – continua il decreto – «nel territorio che viene ora aggregato alla Diocesi di Oppido, è compresa l’illustre città di Palmi, il Sommo Pontefice unisce in perpetuo al vecchio titolo di Oppido il titolo di Palmi, dal nome della stessa città, in modo che, da ora innanzi, la Diocesi ed il Vescovo possano e debbano essere denominati di ‘Oppido-Palmi’
(Oppiden[sis]-Palmarum)».

Da quel momento, in continuità con la sua millenaria storia, la nostra Diocesi, animata dallo zelo dei Pastori e sospinta dallo sforzo delle varie componenti, facendo sue «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi» (Gaudium et Spes, 1), si è nuovamente impegnata a mostrarsi quale «porzione del Popolo di Dio che, aderendo al suo pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e della Eucarestia, costituisca una Chiesa particolare, nella quale è presente ed opera la Chiesa di Cristo, Una, Santa, Cattolica e Apostolica» (Christus Dominus, 11).

Secondo le informazioni inviate alla Santa Sede dalla Cancelleria vescovile per la redazione dell’Annuario Pontifi cio (dati aggiornati al 31 dicembre 2011), la Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi copre una superfi cie di 930 Kmq ed è suddivisa in 66 Parrocchie, organizzate in 4 Vicariati foranei, per una popolazione totale di 186.500 cattolici. I Presbiteri Diocesani incardinati e residenti in diocesi sono 89; quelli incardinati ma residenti fuori diocesi sono 3, per un totale di 92. I Religiosi presenti in diocesi sono 10; 22 i Diaconi permanenti; 11 i Seminaristi dei corsi fi losofi co e teologico; 150 le Religiose. Gli Istituti cattolici di educazione sono 22, mentre 11 sono quelli di beneficenza.

La Beata Vergine Annunziata è la Patrona principale della Diocesi e San Nicola di Bari ne è il Patrono secondario. La nostra Diocesi, inoltre, custodisce, in Taureana di Palmi, il più antico luogo di culto cristiano della Calabria, costituito dal complesso monastico, di cui si ha notizia a partire dall’anno 590, di San Fantino ‘il Vecchio’ o ‘il Cavallaro’, vissuto tra il III e il IV secolo, il quale, a sua volta, è il più antico Santo calabrese storicamente documentato.