Per quanto riguarda le persone che ruotano attorno alla pastorale giovanile, don Samuele ha messo subito in primo piano i giovani stessi con le loro problematiche attuali, quali ad esempio la mancanza di progettualità, la molteplicità delle appartenenze, l’eclissi della memoria e la logica del consumo; si è concentrato poi sulla figura dell’educatore, che deve essere caratterizzata dal discernimento sul giovane, dalla sua formazione e accompagnamento. Infine don Samuele ha tracciato le caratteristiche di un presbitero che si occupa di pastorale giovanile: vivacità spirituale, contemporaneità culturale, ascolto, accoglienza e coraggio di chiedere ai giovani esperienze forti di fede (quaderno spirituale, regola di vita, Liturgia delle Ore, vita comunitaria).
Per quanto riguarda la progettazione pastorale, don Samuele si è soffermato innanzitutto sulla lettura dei bisogni dei giovani, poi su una formazione caratterizzata dall’essere (spiritualità), dal sapere (cultura) e dal saper fare (pedagogia), senza dimenticare l’importanza della verifica pastorale. Un particolare accento è stato posto sulla fondamentale rilevanza del rapporto personale tra il singolo giovane e il presbitero nell’accompagnamento spirituale e su una pastorale ‘elastica’, fondata cioè sui principi, ma comunque sempre adattata alle necessità del giovane.
Per quanto riguarda i contenuti, i linguaggi e le esperienze della pastorale giovanile, don Samuele ha riassunto tutto nelle parole Cristo (rivelazione), Chiesa (comunione) e mondo (missione). Un’attenzione particolare è stata posta sui diversi linguaggi per comunicare oggi il Vangelo: narrazione, arte, gioco, scrittura, dialogo, preghiera.
Tutti i presenti hanno seguito con vivo interesse la relazione di don Samuele sia per l’immediatezza e la chiarezza dell’esposizione, sia soprattutto per l’importanza di una pastorale adeguata ai bisogni attuali dei giovani e alla loro testimonianza cristiana nel mondo.
don Domenico Loiacono