Dopo aver ringraziato i diaconi presenti il primo maggio alla Giornata diocesana dei ministranti, il Vescovo ha invitato i diaconi a presentare le loro riflessioni per dire la consapevolezza di essere diaconi,cercando di individuare la piattaforma da cui partire in vista della elaborazione di un documento base per il ministero del diaconato nella nostra Diocesi.
Attente e profonde le riflessioni dei diaconi che hanno messo in luce tantissimi aspetti del ministero diaconale, in relazione soprattutto al rapporto che in diocesi esiste tra presbiteri e diaconi. Il Vescovo, a tal proposito, ha fatto presente che dopo la proposta di un diacono nel precedente incontro, è stato consegnato ai sacerdoti nell’ultimo ritiro un questionario in cui si chiede loro di indicare cosa sanno, cosa pensano dei diaconi e che in tal senso attiverà i vicari foranei per elaborare un documento di sintesi sul pensiero dei sacerdoti.
Nelle varie riflessioni è stato evidenziato come è necessario che tra i diaconi e i sacerdoti vi sia stima vicendevole e spirito di collaborazione, tenendo conto della specificità delle competenze; che nell’esercizio del loro ministero, i diaconi devono essere animati da profonda umiltà e capacità ascolto; che è indispensabile la loro permanente formazione spirituale, biblica e pastorale.
E’ intervenuto, successivamente, don Giovanni Battista Tillieci, che ha ringraziato il Vescovo per questa iniziativa che, in fondo, invita i diaconi a ‘raccontarsi’, per prendere sempre più coscienza del loro servizio, e ha affermato che nel rapporto con i sacerdoti, ognuno deve tenere conto dell’unicità, specificità del proprio ministero, ma che l’unicità deve alla fine essere ricondotta all’unità.
Il Vescovo, nel suo intervento conclusivo, ha fatto un esempio di come intende che i diaconi operino in diocesi, facendo presente che i diaconi che lavorano in ospedale, cureranno la Pastorale della salute. Ha sottolineato, poi, l’importanza di questi incontri, che sono espressione anche della necessità di un rapporto più personalizzato tra il Vescovo e i diaconi che sicuramente ci sarà nel tempo.
Ha parlato, infine, del servizio diaconale nella prospettiva della nuova Evangelizzazione che attende la nostra Chiesa locale, invitando i diaconi a farsi portatori di idee, proposte, indicando quali sono i punti prioritari, gli ambiti di tale importantissima azione pastorale, che a partire dal prossimo anno, dopo l’anno della Fede, porrà al centro della nostra vita cristiana la Carità, per cui occorreranno puntualizzazioni più precise, perché il Vangelo della Carità diventi nuova evangelizzazione.
Diac. Cecè Caruso