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24/Giu/13

Valorizzazione della figura di San Bartolomeo da Simeri, recupero di identità storiche e culturali

    ‘San Bartolomeo: un Patìr tra Occidente latino e Oriente greco’. Questo il titolo dellalectio magistralis tenuta da Monsignor Francesco Milito, Vescovo della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, in occasione del convegno svoltosi il 20 giugno nella suggestiva cornice della Chiesa Collegiata di Simeri, frazione di Simeri Crichi, in provincia di Catanzaro. Al tavolo dei relatori anche il professor Marcello Barberio, sindaco di Simeri Crichi, ricercatore e scrittore, che ha spesso proposto nelle sue opere il recupero delle eminenze storiche e culturali del territorio, e Don Francesco Cristofaro, parroco di Santa Maria Assunta in Simeri. Il convegno, dal titolo ‘Valorizzazione della figura di San Bartolomeo da Simeri’, nonché la realizzazione della pala d’altare raffigurante il santo ad opera dell’artista catanzarese Giovanni Marziano, sono stati sostenuti dal Fondo Unico per la Cultura della Regione Calabria, e si sono configurati come momento di recupero e riconoscimento della vita e delle opere di un illustre personaggio calabrese che ha rappresentato, a detta di molti studiosi, un ponte culturale tra oriente ed occidente, segnando il passaggio dalla dominazione bizantina a quella normanna, dalla chiesa greca a quella latina. Il dibattito è stato moderato da Rosetta Riccelli, delegata di Governo di Simeri.
 

Ad introdurre i relatori, dopo il saluto del Prefetto di Catanzaro Antonio ReppucciAdriana M. Nagero, assessore alla Cultura del Comune di Simeri Crichi, che ha sintetizzato la biografia del santo simerese, focalizzando inoltre l’attenzione sull’importanza della promozione di iniziative finalizzate alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale locale. ‘Apprezzare i tanti tesori, approfondire il valore storico, artistico e paesaggistico che il nostro territorio offre – ha affermato Adriana Nagero – significa promuovere la nostra identità culturale e rappresenta la via privilegiata per l’educazione alla cittadinanza, nel pieno rispetto dell’art. 9 della Costituzione italiana e delle Indicazioni nazionali della scuola’. Una scuola che, a Simeri, è presente, attiva, partecipe. Ne è testimonianza la realizzazione del progetto Pon – Invalsi ‘Mi oriento esplorando il territorio’, che ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Scolastico Comprensivo Benedetto Citriniti. ‘Il progetto, fortemente voluto anche dal nostro dirigente scolastico Caterina Anania ‘ ha dichiarato Filomena Amelio, insegnante del Citriniti – mira alla scoperta, da parte dei giovani studenti, delle proprie attitudini e vocazioni, attraverso un viaggio sia virtuale che reale, fatto di visite guidate e approfondimenti, nei luoghi della quotidianità, che ha loro consentito di viverli sotto una prospettiva diversa e rinnovarne l’esperienza’. ‘Un ringraziamento particolare – ha aggiunto Filomena Amelio – va alla tutor Clotilde Moro, il cui prezioso apporto ha proiettato la nostra scuola in una folta rete di istituti, stimolando un proficuo confronto con altre realtà’.

 

E del recupero della memoria storica come elemento propulsore per la piena realizzazione del presente e la costruzione del futuro ha parlato anche il professor Barberio che, prima di entrare nel vivo del suo intervento, ha espresso amarezza per quei ‘processi di spoliazione culturale’ e per il fenomeno della ‘dimenticanza’ – come li ha definiti il primo cittadino di Simeri Crichi – che sono abbastanza comuni nel nostro territorio e ne depauperano l’identità storica e socio-culturale e, di riflesso, inevitabilmente, l’economia. ‘A Simeri non si ha memoria della presenza di Bartolomeo – ha affermato il sindaco – nell’onomastica come nella toponomastica. Solo da qualche decennio gli è stata intitolata una via, mentre all’anagrafe non è registrato alcun Bartolomeo. Nessuna presenza negli atti ufficiali, nella cultura dotta e in quella popolare, nella liturgia, nelle pratiche devozionali: non una processione fino a tre anni fa, quando Don Cristofaro ha deciso di restituire, finalmente, a Bartolomeo, parte della dignità che gli è dovuta, istituendo la processione che, da allora, si tiene tutti gli anni il 19 agosto, quando ricade il dies natalis del Santo. Del resto, si sa, Nemo propheta in Patria, recita la locuzione latina tratta dai Vangeli, ed è quello che deve aver sperimentato Bartolomeo’. A seguito di questa introduzione Barberio è poi passato all’analisi del Bìos di San Bartolomeo: un menologio, ovvero una raccolta in dodici volumi (quanti sono i mesi dell’anno) di testi liturgici ed agiografici, secondo l’uso della Chiesa ortodossa, contenenti le vite e gli uffici dei santi, che il sindaco ha definito ‘capolavoro dell’arte bizantina arricchito da preziose miniature’. ‘La vita di questa carismatica ed influente figura – ha proseguito Barberio – è tramandata nel Codex Messanensis Graecus 29 e 30, conservato nella Biblioteca Regionale Universitaria di Messina. Se ne realizzò una prima copiatura nel 1307, a distanza di quasi duecento anni dalla morte del santo, mentre la prima traduzione in latino risale al 1657′. Una storiografia poco diffusa e di difficile fruizione, ha fatto intendere il sindaco, potrebbe essere la causa delle difficoltà incontrate nel vivere e tramandare collettivamente la storia, anche quando si tratti di riferimenti a personaggi che coinvolgono direttamente le nostre radici.

 

Sulla questione storiografica è tornato poi monsignor Milito, che ha indicato nella distanza tra il luogo di nascita e quello di fine vita la causa del mancato culto del santo e della perdita di memoria storica. Il vescovo, prendendo spunto dalle riflessioni di Barberio sulla fine della dominazione bizantina, è poi entrato nel merito della rilatinizzazione della Calabria ad opera dei Normanni che, ‘avendo individuato nell’autorità pontificia l’unica fonte di legittimazione delle conquiste da essi operate – ha asserito monsignor Milito – applicarono un realismo politico volto al mantenimento dei territori assoggettati attraverso un’operazione di mediazione culturale, sociale e religiosa’. ‘Bartolomeo giunse infatti a Rossano, dove fondò la Nuova Odigitria di Santa Maria del Patìr – ha proseguito il Vescovo – come monaco greco che ha fatto esperienza italo-greca, realizzando il superamento dei conflitti esistenti a causa di differenti orientamenti politici e religiosi per mezzo della sua santità’. Mediazione, integrazione, scambio, dialogo sono le parole chiave che sembrano emergere dal confronto a più voci tenutosi a Simeri e che, come concluso dal Vescovo, rappresenta ‘un cerino gettato nel pagliaio della cultura’. Una cultura che, attraverso la valorizzazione di figure dalla caratura storica, come San Bartolomeo, e del patrimonio storico-artistico e naturalistico, si pone come volàno per lo sviluppo sociale del territorio, e che va supportata da tutti gli attori della scena politica, dalle istituzioni civili e religiose, dall’azione personale e collettiva dei cittadini, che a Simeri Crichi si manifesta attraverso le iniziative dell’Associazione Culturale Sperimentale, al cui presidente Paolo Alfieri sono andati i ringraziamenti del sindaco Barberio. A rimarcare come l’argomento trattato nel corso del convegno abbia coinvolto le istituzioni del territorio la presenza del sindaco di Botricello, Giovanni Gino Camastra, e di Bruno Colosimo, sindaco di Cropani, nonché del consigliere regionale Mario Magno. La serata, conclusasi con uno spettacolo pirotecnico, è stata allietata dagli intermezzi musicali del gruppo da camera W. A. Mozart di Gimigliano, composto dai maestri Fabio Grande (violino), Salvatore Fiorentino (violoncello), Giuseppe Mimmo Rotella (oboe) e Alessandro Sansalone (clavicembalo).

 

Antonella Iacobino


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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