Una sfida che non poteva non arrivare da monsignor Milito, il quale ha saputo accogliere le esigenze dei cittadini e gli appelli di alcuni sindaci della Piana. Questi ultimi hanno invocato il sostegno degli uomini della chiesa per amministrare una terra molto complessa. Una terra con tante emergenze sociali e che si ritrova a fare i conti con una crisi senza precedenti. Per questi motivi, l’attenzione della chiesa che «ha nella carità la sua anima» si sposta al mondo della politica e traccia una nuova strada, che si ispira alla Dottrina Sociale della Chiesa. Perché, «la politica è la forma più alta della carità». Lo scandisce monsignor Milito ricordando Pio XII e Paolo VI, durante l’inaugurazione del master universitario, che si è svolta, sabato sera, nel ‘Centro del Laicato’ gioiese.
Come in un talk show, Domenico Gareri della LifeCommunication, nelle vesti di moderatore della tavola rotonda, pone ai relatori, domande attinenti ai corsi del Master, facendo assaporare ai presenti gli obiettivi ambiziosi dello stesso. Tra i relatori, don Emanuele Leuzzi, direttore dell’Ufficio Scolastico diocesano e don Elvio Nucera, direttore del Centro del Laicato che sorge su un bene confiscato alla ‘ndrangheta. C’è da osservare, che S.E. Milito, ancora una volta, senza alcuna remora, dà una lezione di ciò che dovrebbe essere una politica corretta. «Non si tratta di quel complesso di norme che regolano le polis. La politica è interessarsi degli altri, privilegiando gli ultimi, a partire dalla visione che Dio ha dei suoi figli. La politica non è altro che una trasposizione nei tempi dei modi di agire di Gesù». Monsignor Milito non è né un politico né un sindacalista, ma sa benissimo che «la politica non è un passatempo» per cui vuole formare nuove figure di cristiani che sappiano esprimere le sofferenze di tutte quelle persone che oggi sono vittime degli errori delle classi dirigenti, le quali hanno perso il senso dell’etica morale e cristiana. Infatti la chiesa spesso si ritrova ad intervenire in sostituzione dei politici.
L’obiettivo di Milito è dunque quello di formare attraverso discipline mirate cristiani competenti. Perché «la politica non può essere fatta da gente improvvisata», dice il vescovo Milito, consapevole del fatto che il futuro di ogni società è legato purtroppo alle scelte della politica e, un buon padre di famiglia come lui, non poteva non sollecitare i suoi fedeli a formarsi alla carità, «l’unico modello per una società cristiana e civile».
Richiama invece l’attenzione dei presenti al concetto di persona di Romano Guardini, don Giovanni Fusco, Assistente nazionale della Fondazione ‘Centesimus Anno-Pro Pontifice’, ricordando cosa scrisse lo stesso: «la qualità di una persona si misura in base alla sua capacità di relazionarsi con l’altro». Infine, potremmo dedurre, che per la Diocesi di Oppido-Palmi, la quale non si piange addosso, malgrado le mille contraddizioni, educare alla carità politica, è stata una necessità. Lo dimostrano anche le iscrizioni al Master, in totale 20 studenti ordinari e 60 uditori, questi per la maggior parte provenienti dalle scuole superiori pianigiane, i cui dirigenti scolastici hanno fatto rete con la chiesa. Stimolati dal vescovo Milito, molta gente che opera nelle parrocchie ha deciso di alzare la testa e reagire studiando materie importanti, per dare vita ad una nuova forma di politica che ha nella carità il suo unico fondamento. Sarà compito del gruppo di Docenti universitari fornire agli studenti ‘studiosi’ le conoscenze di una politica al servizio dei più poveri, perché l’esercizio alla carità non è delegabile, o si apprende e si pratica o una chiesa è atea.
Nel corso della cerimonia inaugurale, è stato letto il messaggio del Coordinatore Accademico dell’Università Europea di Roma, Prof. Gambino, del Segretario della Fondazione ‘Centesimus Anno-Pro Pontifice’, Dott. Massimo Gattamelata, e del Direttore dell’Istituto di Diritto internazionale per la pace Giuseppe Toniolo, Dott. Michele d’Avino. Inoltre sono state trasmesse interviste fatte al Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, S. E. Mons. Mario Toso SDB, al Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica, Prof. Franco Miano, e al Dott. Gattamelata dalle quali è risultata la convinzione di questo gesto profetico che prende inizio. Segno di fattivo appoggio, inoltre, è stato anche il concedere, da parte del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, della Fondazione ‘Centesimus Annus-Pro Pontifice’ e dell’Istituto di Diritto internazionale per la pace Giuseppe Toniolo, l’uso del proprio logo come Patrocinio dell’iniziativa, esprimendo, dunque, plauso per l’intuizione di Sua Eccellenza Milito, che rappresenta l’invito «a mettersi in cammino con la testimonianza di vita cristiana».
Kety Galati
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