Prima della cerimonia inaugurale, alla presenza del primo cittadino Elisabetta Tripodi, monsignor Milito, durante l’omelia, ha parlato all’assemblea, soggetto protagonista della celebrazione eucaristica, invitandola nel giorno del Battesimo di Gesù a cominciare una nuova vita pubblica, «rinnovata nella vera carità». Lo stesso ha esortato i numerosi fedeli alla comprensione graduale dell’Amore di Dio e ad essere coerenti e consequenziali al battesimo cristiano, in qualunque dimensione si trovino, privilegiando gli ultimi. «Noi cristiani siamo credibili se viviamo quello che siamo» ha asserito Milito, ponendo un interrogativo ai devoti: «Noi siamo al nostro posto?». Un modo per dire che se ogni piccola pietra del mosaico stesse al proprio posto, esso prenderebbe la sua interezza e bellezza. In tal senso la comunità cristiana è chiamata a stare al proprio posto, «formando un insieme di bene. Guai a sentirsi arrivati, perché la vita spirituale è continuo cambiamento».
Kety Galati