Una festa dell’Annunziata, celebrata nella Cattedrale di Oppido Mamertina, Chiesa madre di tutta la Diocesi, particolare quella che martedì 25 ha visto protagonista il nostro Vescovo, S. E. Mons. Francesco Milito, insieme a tanti sacerdoti della Diocesi e numerosi sindaci del comprensorio. Particolare perché nel tardo pomeriggio, Mons. Milito ha inaugurato la”Sala Vescovile della comunità”, attigua alla Cattedrale stessa. Una serata di arte, musica, poesia e il tutto per celebrare la Madre nostra e ridare al popolo un Salone che per decenni è stato lasciato in uno stato di totale degrado e abbandono e che ora, grazie al nostro Pastore, è tornato a rivivere.
Erano presenti all’inaugurazione il Sindaco di Oppido Mamertina Bruno Barillaro, il Rettore del Santuario Maria SS. Annunziata don Letterio Festa, il Direttore dell’Ufficio Tecnico diocesano Paolo Martino e il Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. La ristrutturazione del salone è stata possibile anche grazie al contributo di base della Provincia reggina, oltre che della Diocesi di Oppido-Palmi. Sono intervenuti anche, per parlare di Maria nella poesia e nell’arte, il professore Giovanni Sapia, preside emerito del Ginnasio-Liceo Classico “San Nilo” e direttore dell’Università Popolare di Rossano, che ha fatto una “lectio Dantis” con particolare riferimento al canto XXXIII del “Paradiso” con la preghiera di san Bernardo alla Vergine, e Adalgisa D’Ortona l’artista autrice di due pale presenti nel Salone raffiguranti “Oppido e l’Annunziata”. Per celebrare la Vergine nella musica, poi, il numeroso pubblico ha potuto assistere al concerto eseguito unitamente dal Coro Polifonico “Gaudium et Spes” di Gioia Tauro e dal Coro Polifonico “Maria SS. Annunziata” di Oppido, accompagnati dal Gruppo da Camera dell’Associazione “Musica insieme”.
Il Salone, realizzato negli anni ’40 del secolo scorso per volere dell’allora Vescovo di Oppido, Mons. Nicola Canino, ha avuto da subito la funzione di accogliere i bambini, e lo stesso Mons. Canino vi proiettava personalmente i film da far vedere ai bambini e, per quell’epoca, si trattava di una attività molto moderna; inoltre, è stato lo stesso Mons. Canino a volere che sulle pareti del salone si realizzassero degli affreschi, realizzati dall’artista Diego Antonio Grillo – tuttora evidenti anche se in un cattivo stato di conservazione – che richiamassero i fanciulli alla retta via: insomma un Salone con funzione ricreativa e formativa, pensato soprattutto per i fedeli più piccoli secondo la «sensibilità moderna con cui Mons. Canino ha svolto il suo ruolo di pastore zelante» come ha detto Mons. Milito. Per circa venti anni il Salone ha continuato a svolgere il suo ruolo ma in seguito è stato lasciato nel più totale abbandono, diventando una sorta di deposito della Cattedrale. È stato Mons. Milito, già prima del suo ingresso ufficiale in Diocesi, che visitando il Salone, ha capito che doveva tornare all’antico splendore. E così è stato. Con una mobilitazione generale, passando per la Provincia reggina, l’Economato e l’Ufficio tecnico della Diocesi, le varie maestranze che vi hanno lavorato anche di notte per completare i lavori, e con la generosità del popolo, in pochi mesi, quel Salone è diventato una realtà. «Questo Salone – ha detto Mons. Milito a conclusione della serata – che è stato l’anima di un Vescovo, è una realtà di chiesa ma anche civile e per questo ho voluto che si chiamasse “Sala vescovile della comunità”: vescovile perché l’ha voluta il Vescovo e della comunità perché è importante mettere insieme le forze e camminare insieme».
Tullia Morabito