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25/Mag/14

Il Vescovo incontra gli alunni del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “C. Alvaro” di Palmi

      S.E. Mons. Francesco Milito, Vescovo della nostra Diocesi, venerdì 23 maggio alle ore 10.30 ha incontrato per il secondo anno consecutivo gli alunni del Magistrale di Palmi.  L’accoglienza è avvenuta nel cortile d’ingresso dell’istituto in presenza di tutti gli alunni che da tanti giorni si erano preparati all’incontro, contenti di ritrovarsi insieme al loro Vescovo, e al suo arrivo un coro di applausi si è fatto sentire come manifestazione di affetto nei suoi confronti.                                           
     La prof.ssa Enrica Scolaro, collaboratrice della Presidenza con funzioni vicarie, ha indirizzato al Vescovo il saluto di  “benvenuto in mezzo a giovani” che lo sentono come uno di loro, giovane in mezzo ai giovani, per la simpatia che promana dalla sua presenza. Il Vescovo ha ringraziato la Presidenza per il “semaforo verde”, la disponibilità della Scuola ad accoglierlo, perché questo vuol dire che essa è aperta e che intende valorizzare tutto ciò che si ritiene vada a beneficio degli alunni. “Per il Vescovo si tratta di desiderare sempre il tempo di incontrare il mondo della scuola – ha proseguito Sua Ecc.za – per cui ogni qualvolta la scuola mi chiede di incontrare gli alunni, è una gioia per me incontrare i giovani, parlare perché nel loro reale, nel loro vissuto c’è anche la Chiesa che di fronte alle loro domande deve dare risposte certe, pur nel confronto e nella diversità delle opinioni”. Per questo il Vescovo ha invitato i giovani che vogliono incontralo anche personalmente a farlo con molta libertà. Un intervento poi un po’ gioioso sulla richiesta di un alunno di sue preghiere per gli esami; il Vescovo ha risposto: “Agli esami uno deve arrivare preparato” senza aspettare miracoli, anche perché i miracoli non è che accadano facilmente. Quindi: “Studiate, mi raccomando”.    
  
     L’incontro è proseguito poi in Aula Magna con gli allievi delle classi quinte con il Vescovo che si è intrattenuto in dialogo con loro. Dopo i ringraziamenti della prof.ssa Scolaro, e l’intervento dell’insegnante di religione cattolica, prof. Caruso che anche da parte della collega prof.ssa Panuccio, ha sottolineato la valenza positiva dell’insegnamento della religione nella loro Scuola, Sua Eccellenza ha invitato i giovani ad iniziare a far sentire la voce dei loro pensieri senza alcuna riserva, con molta libertà.

     Le domande numerose hanno parlato dell’ansia dei giovani di sapere e di capire. I temi affrontati sono stati molteplici su tematiche che comunque riguardano la vita e la fede dei giovani, come: perché una deve confessare i propri peccati al sacerdote, il potere della Chiesa in campo politico e sociale, la richiesta di matrimonio fra persone dello stesso sesso. Poi una domanda molto bella sull’utilizzo cosciente e responsabile dei social network nell’epoca dei “nativi digitali”; una domanda sulla perdita dei valori e sulla paura dell’avvenire di fronte al male del mondo e una domanda sulla sua vocazione sacerdotale, rispondendo alla quale il Vescovo ha fatto presente che la sua è stata una risposta all’amore di Dio nei suoi confronti e che il sacerdozio impegna all’amore a lui “ad alta quota”.
                                                                
     Attentissimi gli alunni alle risposte del Vescovo che con vigore ha sollecitato i giovani ad affrontare i temi trattati senza superficialità ma con cognizione di causa, a vivere in maniera conforme al dono della vita ricevuto, e in questo sorretti anche dalla grazia della vita cristiana che è una “vita ad alta tensione”, che sollecita ad una dimensione valoriale in cui la libertà è sempre ricerca e realizzazione del bene per sé e per gli altri. Da qui l’invito ai giovani all’evangelico “non temere”, ma ad affrontare la vita, guardando al futuro, ma senza perder tempo: “Rifuggite dalla superficialità”. “La vita è bella – ha concluso il Vescovo – a partire da noi stessi”. E se a ciò aggiungi la fede, si ha la certezza di colmare tutte le possibile lacune perché “dove non arrivi tu, arriva la fede”.

     Alla fine un gradito momento di conviviale fraternità con l’aperitivo offerto dai ragazzi. Ho ascoltato poi il parere di qualche alunno sull’incontro. “E’ stato bello” mi hanno riferito, “soprattutto per la simpatia del nostro Vescovo”.  Un Vescovo e Pastore che guarda con ammirazione e fiducia ai giovani, convinto com’è che in loro ci sono le potenzialità per una vita che, illuminata dalla presenza di Gesù, sole di verità e di giustizia, potrà essere ricca di senso e felice.

Diac. Cecè Caruso

Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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