Su quanto accaduto il 2 luglio, nel corso della processione della festa della Madonna delle Grazie di Tresilico, e appreso solo in prima mattina di domenica dalla stampa locale, il Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito, accertata la veridicità dei fatti direttamente dalle fonti di riferimento, civili ed ecclesiali, ha espresso in un’ampia e precisa intervista al TG3 della Calabria, immediata e netta la riprovazione dell’inconsulto e temerario gesto di blasfema devozione che va all’opposto di quella dovuta alla Madre di Dio.
Chi è riuscito a compierlo – e a ritentarlo – è chiaramente lontano da ogni pur minimo spirito di fede pura, retta ed autentica. Se neanche le parole pronunciate da Papa Francesco appena qualche settimana fa, con una condanna da tutti comprensibile nella sua incisiva chiarezza, sono riuscite a far da freno, è segno che l’indurimento e l’ottundimento di alcune coscienze sono sotto il livello di guardia. La stessa mancanza di giusta reazione, come quella avuta dal Comandante della locale stazione dei Carabinieri e dei suoi due uomini in servizio, sia da parte dei partecipanti alla processione, sia da parte del Clero e di membri vicini alle attività della Chiesa o di più prossimi al fatto, nei giorni successivi, esprime come anche in settori della vita ecclesiale vige ancora un inaccettabile atteggiamento non solo di mancanza di rispetto delle regole canoniche che disciplinano le processioni in Diocesi, ma anche della libertà d’azione e di comportamento profetico che dovrebbe essere stile abituale dell’agire cristiano.
L’episodio in questione risulta ancora più grave se si considera l’opera decisa ed energica che, in Oppido Mamertina, comprendente anche Tresilico, a partire dal 15 agosto 2013 con forti segni emblematici, e dal 16 dicembre 2013, a poche settimane dalla nota operazione anti ’ndrangheta, si è messa in atto per l’educazione delle coscienze nella prospettiva di una radicale conversione, attraverso percorsi di catechesi e di approfondimento, che avranno compimento nella Missione cittadina, diretta dai Padri Minimi di san Francesco di Paola con la presenza delle reliquie del Santo.
A fronte di tale quadro, è bene ricordarlo, si trova dissociata la totalità dei fedeli maturi e liberi. Il Vescovo, completata l’analisi già avviata in più direzioni sul doloroso fatto, ha promesso energici provvedimenti, e ciò sia per la difesa e la protezione del Clero impegnato in prima linea e delle loro Comunità ecclesiali, che hanno il diritto di non essere disturbati da forme così plateali, sia perché abbiano il sopravvento lo splendore del volto santo della Diocesi, le grandi potenzialità e i desideri di rinascita, che si porta dentro dal riuscitissimo e fervoroso Congresso Eucaristico, concluso di recente e considerato come vera forza per contribuire al rinnovamento della Piana.