Martedì 13 Gennaio mons. Francesco Milito, vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, su invito del capitano Francesco Filippo Cinnirella, ha benedetto i locali della stazione dei carabinieri di Gioia Tauro. Presenti all’evento i diversi comandanti di stazione dei paesi della piana: il ten. Anobile della tenenza di Rosarno, il mar. Vadalà della stazione di San Ferdinando, il mar. Giuliani di Galatro, il mar. Cuculo di Serrata, il mar. Sozio di Rizziconi, il mar. Spataro di Feroleto, il mar. Scuderi di Melicucco e i comandanti dell’Aliquota Radiomobile, il mar. Valentino e del Nucleo Comando, il mar. Moccia. Oltre ai graduati e agli altri militari, hanno preso parte alla cerimonia il cappellano militare, don Aldo Ripepi e il parroco di Feroleto della Chiesa e Plaesano, don Antonio Andrello.
Il rito della benedizione non può passare come un semplice evento ordinario, dato il fatto che i locali che ospitano l’attuale Comando Carabinieri sono dell’immobile confiscato alla ‘ndrangheta e ripensato oggi come luogo di legalità.
Nelle parole del presule l’importanza dell’evento: «Ogni luogo benedetto da Dio non lascia spazio alla presenza della maledizione. Non come atto magico, però. Bensì come risposta di Dio alla richiesta dell’uomo di accompagnare ogni singolo atto umano, specialmente il lavoro di voi Carabinieri che nella fedeltà al giuramento fatto al Paese e alle sue leggi vi impegnate ogni giorno a portare questa benedizione nella società». Nell’atto dello svelamento del quadro della Virgo Fidelis, donato da don Antonio, ha così aggiunto riprendendo un brano evangelico: «Essere fedeli per voi significa essere umani nel azioni quotidiane in vista del rispetto della legalità, questa immagine possa accompagnare il vostro lavoro e toccare i cuori di quanti entrano in questo luogo».
Nella parole del Capitano Cinnirella il ringraziamento per la presenza del Vescovo e un augurio affinché «tutti noi, entrando qui, possiamo imparare la fedeltà dalla Vergine Fedele, che per noi risulta essere un onore».
La cerimonia si è poi conclusa con uno scambio di doni tra il Capitano e mons. Milito e la visita all’edificio.