Il progetto Costruire Speranza a cura della Delegazione Regionale Caritas Calabria è un progetto finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e si prefigge di intervenire nell’ambito della promozione della legalità, ambito di intervento che si configura come una delle priorità educative della Chiesa. La comunità cristiana educa servendo i poveri. I credenti dall’ascolto e dalla preghiera sono invitati ad uno stile di condivisione, ad una vita di giustizia e di pace, alla cittadinanza attiva. Servire i poveri è opera educativa della fede: la carità tutto trasforma e costruisce speranza. Le nostre Caritas diocesane desiderano sempre di più contribuire al progetto educativo della chiesa.
Il progetto mira a creare dei processi efficaci e percorsi consapevoli di legalità democratica, mettendo in gioco la tenuta dei significati, dei valori e delle motivazioni di luoghi di fede e degli spazi di cittadinanza grazie alla riconversione, in Opere Segno, dei beni confiscati alla mafia.
La finalità progettuale è quella di “…promuovere pratiche di legalità attraverso l’uso dei beni confiscati alla mafia trasformati in opere di carità, di formare gli operatori pastorali a questa tematica, di sviluppare percorsi di sensibilizzazione nelle singole diocesi…”. Questi“…rappresentano obiettivi prioritari all’interno di una pastorale attenta ai temi della giustizia e della crescita integrale della persona”.
Il progetto dal carattere educativo, volto a istruire alla condivisione e alla giustizia,prevede le seguenti attività progettuali
· La formazione di almeno una figura professionale, in delegazione regionale, che possa qualificarsi sul fronte della gestione di beni confiscati, in collaborazione con le associazioni che da anni hanno acquisito competenza su questo fronte.
· Un’azione educativa e formativa sul piano interdiocesano per Metropolie, dando seguito alla formazione delle equipe diocesane e che abbia come ricaduta la sensibilizzazione delle Caritas parrocchiali, delle parrocchie, dei movimenti e delle associazioni ecclesiali.
· Individuazione di un bene confiscato per Diocesi per dare inizio o rilanciare un’opera segno a favore delle fasce deboli, attuando il principio di sussidiarietà.
· Coinvolgimento del mondo giovanile attraverso gli animatori del Progetto Policoro per quanto riguarda il contrasto all’illegalità ed educazione al lavoro e la gestione dei beni confiscati.
Tentare di arrivare ad un protocollo di intesa tra Caritas Italiana e l’Agenzia dei beni confiscati per raccordare le richieste ed avere un sostegno nazionale alle opere Caritas.