E subito nella Chiesa vicina al Seminario per la concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Bari, Mons. Francesco Cacucci in suffragio di Padre Luciano. Il presule si è intrattenuto con tutti noi salutando il delegato e ringraziandoci per la nostra presenza. Dopo aver fatto una foto ricordo con l’arcivescovo, l’arrivo di Anna Cavallaro che negli anni della sua permanenza tra di noi ha amorevolmente assistito il vescovo e il momento di profonda commozione nell’abbracciarla e salutarla e l’arrivo di suor Rachele, l’allora segretaria di Mons. Bux, insieme ad altre sorelle della sua congregazione.
Nell’omelia Mons. Cacucci ha ricordato l’opera e l’attività svolta da Mons. Bux, sia negli anni del suo sacerdozio, come Assistente diocesano dell’Azione Cattolica, fondatore e direttore dell’Associazione “San Lazzaro”, aggregata al centro di spiritualità “Oasi di S. Martino“, costituita da laici impegnati nella vita sociale, sia come vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto e come vescovo della nostra Diocesi. Ha evidenziato Mons. Cacucci soprattutto l’amore che egli ha avuto per il popolo a lui affidato e il suo essere, pur con i tratti particolari del suo carattere, Padre amorevole e Pastore fedele.
Alla fine della celebrazione don Giovanni Battista, nel ringraziare Mons. Cacucci, ha ricordato l’impegno di Mons. Bux per la valorizzazione del ministero del diaconato permanente, esortandoci ad essere sempre fedeli al nostro ministero di servizio, per non deludere il Signore e le sue aspettative.
La mattina di domenica, insieme ad Anna, poi raggiunti da Suor Rachele, ci siamo recati al Cimitero centrale di Bari per visitare la tomba di Mons. Bux., una tomba semplice, come lo stile della sua vita, senza fotografia, con una semplice scritta “Io ho quello che ho donato”. E in “quello che ho donato” i diaconi presenti abbiamo visto soprattutto l’amore che ha avuto nei confronti di ognuno di noi, il suo essere veramente un “Padre” premuroso e attento. Immaginate la nostra commozione!
Prima di staccarci dalla sua tomba, la moglie dell’aspirante Francesco Restuccia, proveniente dalla Diocesi di Lungro, ha chiesto di cantare in greco il (Cristo è risorto) insieme alle sue bambine e poi tutti noi ci siamo uniti nel canto del Regina Coeli.
Un’esperienza toccante, questa vissuta in questi due giorni, che certamente resterà nel nostro cuore nella memoria di quello che con Mons. Bux abbiamo vissuto e toccato.
Cecè Caruso