Dopo l’introduzione del Vescovo e del moderatore, il Prof. Giovambattista De Sarro, il Prof. Biggio ha iniziato la relazione dicendo che: “il cervello umano è più grande del cielo e più profondo del mare”, frase che dice come Dio ha impresso in quest’organo una scintilla della sua divinità, organo che serve all’anima per esprimersi nella sua celeste potenzialità. Il Professore ha spiegato infatti che le potenzialità celebrali aumentano nel momento in cui il bambino, già in età fetale sperimenta l’amore della mamma. Lo stile di vita tenuto dalla madre durante la gravidanza fa la differenza nella formazione corretta del cervello del bambino. Un corretto stile di vita, fatto da una dieta adeguata, dalla non assunzione di alcool, da una sistematica attività fisica, una vita di buone e sane relazioni insieme ad una profonda spiritualità corroborata dalla preghiera, diventano trampolino di lancio per un cervello che pensa “alla grande”, sano perché irrorato da una vita sana. Quando Papa Francesco parla della “tenerezza”, da buon ex Professore di Psicologia, sa che non soltanto essa è un toccasana per lo spirito, ma anche per la mente, portando ottimismo e gioia in chi riceve la “medicina delle coccole”.
Il Prof. Biggio ha poi messo in evidenza il fatto che il cervello umano è un organo molto “elastico” quindi non determinato a priori e per sempre da fattori genetici, esso infatti si rinnova continuamente e trova nuove motivazioni per il suo progresso, è un organo che ha sempre i “cantieri aperti” ed è importante tenerlo in attività motivanti fino alla vecchiaia.
Essendo esperto sul meccanismo d’azione dei farmaci ansiolitici-sedativo-ipnotici e sui meccanismi fisiologici di modulazione della sfera emozionale, il Prof. Biggio ha parlato pure dell’accompagnamento farmacologico dei malati con depressione grave, dell’importanza del farmaco unito però alla componente motivazionale e relazionale del paziente durante il periodo di cura. Alla domanda di un giovane sull’influenza della preghiera per la guarigione, il professore ha detto che ognuno deve trovare la “sua forma di preghiera” e plasmare la giornata con essa perché aiuta molto avendo degli effetti terapeutici molto importanti. L’ambiente esterno influisce pure molto sulla formazione del cervello, da qui deriva la responsabilità di ognuno di costruire un ambiente sempre più umano, dove la tecnologia e il progresso possano affiancarsi al calore del focolare domestico e ai grandi valori che rendono bella la vita.
Il Professore, infine, ha proiettato il famoso affresco della Creazione di Adamo di Michelangelo nella Cappella Sistina; infatti da studi fatti si può ipotizzare che Michelangelo, buon conoscitore dell’anatomia e del corpo umano, abbia preso il cervello umano come immagine simbolica per raffigurare il Dio Padre Creatore, tanto che il Vescovo, chiudendo la serata, ha detto che si può parlare di “Dio che creò l’uomo a immagine di cervello di Dio”, imprimendo in quest’organo una scintilla della divinità facendone la parte più nobile del corpo umano. Il Vescovo inoltre ha sottolineato il fatto che essendoci il cervello donato da Dio con tutte le sue potenzialità dà a tutti una grande responsabilità nel custodire questo dono facendolo crescere secondo i disegni divini ogni giorno. Il Vescovo con la genialità che lo contraddistingue, ha affermato che essendo quasi tutti gli avverbi formati dalla parola “mente”, significa che questa è benzina e motore dell’esistenza umana, la mente muove il “verbo”, la parola, sede della decisione e della memoria, santuario della creatività che resiste al logorio del tempo e degli eventi, anticipo dell’intelligenza totalmente spiritualizzata e informata da Dio nel Regno della gioia che ci aspetta.
Don Giancarlo Musicò