Si è svolta Domenica 3 Aprile, presso il Monastero della Visitazione in Taurianova, la giornata giubilare dedicata a coloro i quali aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia. Una giornata vissuta con la semplicità e la profondità che il solenne avvenimento richiedeva. Don Vittorio Castagna, che ha curato l’organizzazione dell’evento insieme a Don Antonio Iamundo, sottolinea il profondo significato della giornata e spiega: «Come da calendario giubilare mondiale, era in programma per la domenica in Albis del 3 Aprile, la festa della Divina Misericordia, che si celebra ormai da molti anni, in maniera particolare a partire dal Giubileo del 2000, anno in cui San Giovanni Paolo II, nel giorno del 30 Aprile, canonizzò Maria Faustina Kowalska». Santa Faustina Kowalska, religiosa di origine polacca, fu colei che ebbe da Gesù Cristo la rivelazione della sua immagine, oggi utilizzata come rappresentazione della Divina Misericordia. Fu, inoltre, lei a richiedere che nella Domenica in Albis fosse celebrata la festa della Divina Misericordia. Don Vittorio precisa: «La festa della Divina Misericordia non si esaurisce con questa Domenica, ma viene preparata con una novena che inizia il Venerdì santo, nell’ora della morte sulla croce di Gesù Cristo. Questa novena segue lo schema dettato proprio da Gesù a Santa Faustina. Tipicamente, chi vive questa particolare spiritualità, recita la coroncina della Divina Misericordia». L’esperienza mistica di Santa Faustina, che ha segnato in maniera drastica sia la spiritualità che la storia del XX secolo, è raccolta in forma Biografica nel diario della Santa, dal quale le celebrazioni prendono spunto. Una festività che è dunque legata con un doppio filo che intreccia le esistenze dei due santi di origine Polacca, San Giovanni Paolo II e Santa Faustina Kowalska. Alcuni passi del diario di Santa Faustina sono stati scelti da Don Vittorio e preparati per la festività, come il passo che racconta la nascita dell’effige della Divina Misericordia. Recita il diario: «La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in te». Ancora dal diario di Santa Faustina, le parole di Gesù: «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia».
Continua Don Vittorio: «Come voluto da Gesù stesso, la giornata è stata celebrata nel segno della semplicità, così come è semplice la devozione alla Divina Misericordia». E ancora: «La scelta del luogo non è assolutamente casuale: la nostra scelta è ricaduta sul Monastero della Visitazione perché le suore della Visitazione sono particolarmente legate alla devozione del Sacro Cuore di Gesù». Don Vittorio spiega poi: «Come comunicato da Gesù Cristo a Santa Faustina, l’umanità troverà la sua salvezza proprio nella sua infinita Misericordia». Questa poi la considerazione finale di Don Vittorio, che spiega: «L’anno giubilare della Misericordia ha come sua finalità principale quella di continuare a testimoniare che Dio non si stanca essere Misericordioso. La Misericordia è il più grande dono che Dio ha fatto all’umanità».
Ferdinando Panucci