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21/Apr/16

Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

 Il 17 aprile, IV domenica di Pasqua, domenica del Buon Pastore, insieme alla Chiesa universale, anche la nostra Diocesi ha celebrato a Laureana di Borrello presso la Parrocchia Santa Maria degli Angeli e San Gregorio Taumaturgo la Giornata Mondiale di Preghiera per  le Vocazioni che è stata organizzata per la nostra Diocesi dal Centro Diocesano Vocazioni e dal suo Direttore don Gaudioso Mercuri. Il tema di quest’anno, scelto dall’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni della Cei, “Ricco di misericordia, ricchi di grazie”.

Immancabili sono state alcune testimonianze vocazionali grazie alle quali è possibile cogliere la bellezza e la diversità della chiamata che il Signore rivolge a chi si mette in Suo ascolto. Ha cominciato il gruppo giovani Ali di Dio di Laureana che guidati e sostenuti dalla vitalità di Sr Rosa, moderatrice dei vari momenti previsti per la Giornata, hanno offerto una breve rappresentazione vocazionale, divertente ed in forma dialettale, che ha posto in luce la difficoltà legata al mettersi davvero in ascolto di Dio, di saper cogliere i segnali che Egli manda ad ognuno di noi  perché spesso troppo distratti dalle cose del mondo e poco orientati verso quelle di Dio come, ad esempio , accadeva a quel giovane che, troppo impegnato ad utilizzare il suo telefonino, non coglieva la bellezza della Parola di Dio che il parroco cercava di far conoscere.

E certamente in ascolto del Signore hanno saputo porsi quanti hanno offerto la propria testimonianza vocazionale. Così il diacono Domenico Serreti, sposato e con quattro figli, primo diacono permanente ordinato nella Diocesi di Oppido – Palmi e collaboratore nella parrocchia Maria SS. Addolorata di Rosarno, ha raccontato la sua gioia nel seguire Cristo, nel servire il gregge di Dio con amore e dedizione ma anche il suo rammarico nell’accorgersi di quanto ancora oggi pochi comprendano l’importanza dei diaconi che, accanto al sacerdote ed al vescovo,  esercitano il loro ministero che è un triplice ministero poiché si pone al servizio della Parola, della liturgia e della carità. 

Dalla testimonianza diaconale a quella sulla consacrazione religiosa di Padre Carmelo Silvaggio, Vicario episcopale per la vita consacrata e Rettore del Santuario Maria SS. del Carmine in Palmi. Padre Carmelo ha manifestato la sua gioia ed il suo sentimento di grazie nell’aver avuto la possibilità, dopo 15 anni che non accadeva, di poter raccontare ancora la propria vocazione. La sua è stata una famiglia molto religiosa che ha saputo con grande amore educarlo alla fede, tuttavia egli si sentiva attratto sì dal Signore ma anche dagli studi e dal desiderio di una famiglia e per questo scelse di completare i suoi studi da geometra. Frequentava la Parrocchia e pian piano il desiderio di seguire il Signore si faceva più forte di qualsiasi altro richiamo così, dopo il diploma, l’ingresso in seminario e la scelta di seguire l’ordine dei Carmelitani cui oggi appartiene.

Da chi la vita l’ha già donata da tempo al Signore a chi sta “camminando” verso il raggiungimento di questa meta così speciale. Francesco Muratori, seminarista al IV anno del Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X” di Catanzaro ha raccontato come la scelta di voler seguire il Signore sia stata per lui tanto combattuta. Nella sua famiglia, mentre la madre non accettava la sua decisione e lo contrastava apertamente nella speranza che potesse cambiare idea, il padre gli diceva di seguire ciò che sentiva di voler fare, ciò che sentiva nel cuore .

La comprensione del padre ed il desiderio sempre più forte di seguire il Signore, l’amore profondo che per Lui prova lo hanno incoraggiato e sostenuto nel perseguire la sua scelta di entrare in seminario. Oggi anche la mamma ha accettato che Francesco possa diventare sacerdote.

A conclusine delle testimonianze, il giovanissimo Domenico Lamanna del Seminario Minore di Oppido Mamertina ha intenerito tutti i presenti dicendo  che “sin da piccolo” ha sentito di voler seguire Gesù. Una giornata questa di testimonianze ma anche una giornata in cui la  comunità si è unita nella preghiera per le vocazioni  elevata al Padre. I giovani del RnS insieme al coordinatore diocesano, Nicolò Pecora, hanno animato la veglia di preghiera e l’adorazione eucaristica  presieduta da don Elvio Nocera, Parroco presso  Maria SS. Immacolata  di Polistena. Don Elvio nella sua riflessione al Vangelo di quella domenica ha voluto sottolineare, invitando ognuno ad una riflessione personale, che se certamente è vero che il Signore conosce ognuno di noi, conosce i nostri cuori, e costantemente ci guida e ci chiama a seguirLo, è anche vero che Egli ci chiede di conoscerLo. Chi ascolta la voce del Pastore, non può perdersi perché ne riconosce la voce e la segue. Ma – ha detto don Elvio – noi siamo pronti ad ascoltare davvero la Sua voce? Ecco, Dio ci conosce ma noi conosciamo Lui?

E’ stata un’ora di preghiera intensa, semplice, spontanea, in cui la forza dello Spirito Santo ha permesso a molti cuori di aprirsi, di fidarsi e affidarsi al Signore ricevendo la Sua misericordia ed il Suo amore certi che “quando la tempesta arriverà” nulla avremo da temere accanto al Signore.

La Giornata di Preghiera si è quindi conclusa con la Celebrazione della Santa Messa durante la quale don Gaudioso Mercuri ha voluto ringraziare S. E. Mons. Francesco Milito per la sua presenza in questa Giornata così importante per la nostra Diocesi e per l’intera Chiesa volendo ricordare attraverso le parole del motto episcopale del Santo Padre “Miserando atque eligendo”, quanto il Signore conceda a tutti la possibilità di seguirLo, a tutti senza distinzione alcuna proprio come testimoniato nel passo del Vangelo di Mt 9, 9. Dio non guarda come guarda l’uomo e non sceglie seguendo una logica umana.  “Dio sceglie – dice nel suo messaggio don Gaudioso – guardando il cuore dell’uomo che è il centro dei sentimenti, il luogo originario della vocazione di ognuno”. E nel cuore in cui Dio abita – ha detto don Gaudioso ricordando le parole del Card. Comastri – non può esserci posto per l’egoismo, per l’orgoglio o per tutti quei sentimenti che vogliono prevalere sull’amore per generare solo del male. Dio dimora nel cuore semplice, nel cuore umile mai in un cuore pieno di sé!

S. E. nella sua omelia ha poi detto: “in questo passo del Vangelo di Giovanni incontriamo tre verbi essenziali nella vocazione: ascoltare, conoscere e seguire. Questo ascolto indica che Lui conosce chi ascolta ed è così che la vocazione avviene. Nessuno ascolta una voce che non conosce e se conosco la voce che ascolto la sequela è una conseguenza […] A questo si aggiunga il dono della vita eterna e la certezza che il Signore non permetterà che alcuno venga strappato dalla sua mano”. In quest’anno giubilare  S. E. vuole ricordare che chi sperimenta la chiamata sperimenta la misericordia di Dio. Perché questa è in fondo la vocazione: l’amore che dio dona ad ognuno perché diventi amore donato agli altri. A S. E. il CDV ha voluto esprimere il proprio grazie attraverso una breve lettera che a lui è stata letta e consegnata prima della conclusione della Santa Messa cui ha fatto seguito il saluto ed il ringraziamento di don Cecè Feliciano a S.E. e a don Gaudioso, e la consegna del Premio Vocazioni, alla sua prima edizione, al Serra Club per l’impegno profuso a favore delle Vocazioni. Abbiamo così tutti il dovere di pregare per le vocazioni perché la vocazione è quella vita che nasce e che non basta venga messa al mondo perché vada avanti, essa ha bisogno di cure perché possa crescere, fortificarsi, confermarsi e generare a sua volta nuove vite, in un ciclo che non ha mai fine. E per questa vita la sola cura necessaria ed efficace è la preghiera.

“Sia questo Anno Santo della Misericordia, anno di Provvidenza, nel quale tutti noi possiamo vivere e testimoniare l’autentica chiamata di ogni ristiano: alla santità e all’umiltà, nelle famiglie, nelle società, nelle nostre Parrocchie, nella nostra Diocesi”. Con le parole del nostro Direttore auguriamo una buona preghiera a tutti!

Maria Rosaria Tomas

 

Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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