Mons. Milito ha poi affermato: «Il Ministro non è un comandante, il ministro della chiesa è un servo. È suo compito mettersi a disposizione di quanti sono bisognosi di assistenza. Bisogna essere sempre pronti a prestare il proprio aiuto a chi lo richiede». Il Vescovo ha parlato indicando il ministero come di una sorta di “Tirocinio per il Diaconato”. E ancora: «Il Ministro deve essere bravo nel linguaggio ed anche quello delle mani è un linguaggio, una carezza può avere una grande importanza. In più, è importante tenere sempre presente che, quando prestate il vostro servizio, Gesù è presente nelle vostre mani e agisce per mezzo di esse».
Un ruolo centrale nelle parole di Mons. Milito è stato ricoperto dalla Comunione con Dio. La prima domanda che un ministro deve porsi è infatti “Sono io in perfetta e perenne comunione con il Signore?”. Spiega ancora il Vescovo: «Se la nostra comunione con Dio non è salda allora la nostra sarà solo un’illusione e anche se ci entreremo fisicamente saremo idealmente fuori dalla Chiesa. Se, invece, la nostra comunione con Dio è vera e solida, essa potrà essere percepita dall’esterno ed agiremo al meglio come Ministri, nel nome del Signore. Non si può trovare difficile fare la comunione con i nostri fratelli e poi pensare di poter dare la comunione».
Il Vescovo ha poi proseguito dicendo: «Fate l’elenco di ciò che vi affligge. Accogliete e tollerate ogni tribolazione e portatela al cospetto di Nostro Signore. Non si può consolare nessuno se prima non si sono assimilate le proprie tribolazioni».
Al termine della riunione, i Ministri, guidati da S.E. si sono recati in processione verso la vicina Basilica della Madonna dei Poveri, dove hanno assistito alla Santa Messa. Il parroco Don Mino Ciano ha voluto ringraziare il Vescovo Milito e fare un plauso all’iniziativa, dicendo: «La Misericordia è segno di vicinanza al povero al bisognoso ed i Ministri sono portatori di Misericordia. Sono certo che la Madonna dei Poveri gioisce per questa iniziativa».
Ferdinando Panucci