Appuntamento storico organizzato ogni anno dal CAL (Centro di Azione Liturgica) dal 1949, la Settimana Liturgica Nazionale è un’importante esperienza di formazione e di spiritualità che riunisce esponenti delle Diocesi di tutta Italia: vescovi, sacerdoti, religiosi, laici, operatori pastorali e personalità rilevanti nel campo degli studi liturgici.
Quest’anno sono stati più di 300 i partecipanti, tra i quali era presente anche una delegazione della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, dalla parrocchia Maria SS. Immacolata di Polistena, accompagnata dal parroco don Elvio Nocera (Direttore dell’Ufficio Liturgico della diocesi).
La solenne celebrazione dei Vespri, ha dato avvio a questa settimana intensa, ricca di spunti di riflessione e di provocazioni capaci di scuotere la coscienza di tutti i partecipanti.
Nel corso della Settimana Liturgica Nazionale si sono succedute le relazioni di personalità importanti per il loro lavoro di studio nel campo della liturgia. Ha aperto il ciclo di relazioni P. Ermes Ronchi, seguito da P. Ildebrando Scicolone; e poi Mons. Franco Giulio Brambilla, don Silvano Sirboni, fr. Enzo Bianchi: personalità che hanno trasmesso a tutti gli uditori la loro esperienza e il loro pensiero, aiutando alla comprensione ed interiorizzazione del tema.
Un tema apparentemente superfluo e ripetitivo in un anno Giubilare in cui di Misericordia si parla abbondantemente, ma, come espresso nel Messaggio della Settimana Liturgica scritto da Mons. Claudio Maniago (presidente del CAL) e da Mons. Mario Ceccobelli (Vescovo di Gubbio), il fine principale è quello di “evidenziare la liturgia, nella diversità dei riti, come il luogo dove il grande mistero della riconciliazione è reso presente, annunciato, celebrato e comunicato”.
Quindi, “parlare di Liturgia come luogo della misericordia vuole indicare l’esperienza del cristiano: un coinvolgimento della persona nel mistero di Cristo. E se Cristo è il volto misericordioso di Dio, ecco che la liturgia è necessariamente il luogo dove si fa esperienza della misericordia” (Mons. Claudio Maniago).
Oltre i relatori, anche i vescovi umbri, tramite le loro omelie durante le celebrazioni, hanno dato contributi importantissimi allo svolgimento dei lavori.
Particolarmente intensa è stata la celebrazione penitenziale del 24 agosto, anticipata dal passaggio della Porta Santa, nella quale Mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno, in occasione del ricordo nella preghiera delle città umbre colpite dal sisma, ha voluto sottolineare come l’architettura della Chiesa, che trova le sue fondamenta negli apostoli e le cui mura sono tenute ferme dal “cordolo dell’amore”, sia stata e continua ad essere “antisismica”: i terremoti non mancano, la Chiesa è costantemente messa alla prova, ma se la struttura continua ad essere rigida e salda, non cadrà.
Un altro importante momento della Settimana Liturgica è stato quello della condivisione e del confronto nell’ambito dei lavori di gruppo. Quattro gruppi che, con la presenza di un moderatore per gruppo e di facilitatori per ogni sottogruppo, hanno condiviso il proprio modo di vivere la liturgia e hanno riflettuto in riferimento al tema: “Quale misericordia e quali riconciliazioni più urgenti oggi” nei quattro contesti più rilevanti: nella famiglia, nella comunità parrocchiale, con la vita e con il mondo, con le confessioni cristiane e le altre religioni.
Dai gruppi di studio sono emerse molte problematiche in ambito liturgico, in alcuni gruppi è stata sottolineata l’importanza della formazione, dell’educazione alla liturgia, perché non si può amare ciò che non si conosce. Tra le considerazioni, è venuta fuori quella sulla necessità di una circolarità tra liturgia e vita, in cui la celebrazione deve arrivare a cambiare la vita di chi vi partecipa in modo da trasmettere ciò che si è vissuto in quel momento, così che tutti possano sperimentare e ricevere lo stesso dono della Misericordia insito nel Mistero Pasquale.
Oltre ai momenti formativi, nell’ambito della Settimana Liturgica, non sono mancati i momenti culturali, come la visita di Gubbio, il concerto e lo spettacolo teatrale.
Francesca Muscherà
In allegato il PDF dell’intervento di Don Elvio