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29/Gen/17

La Pastorale Giovanile in piazza a Gioia Tauro per l’evento su don Bosco

«Carità, pazienza, dolcezza…Fate del bene a chi potete, del male a nessuno…Crescete, studiate, lavorate, questa è la vita! Ed è la vita migliore! Prendetevi cura l’uno dell’altro! Voi giovani siete stati il mio sogno…ho dato tutto per voi, non ho trattenuto nulla. Anche l’ultimo mio respiro è stato per voi…VI ASPETTO TUTTI IN PARADISO!»

Queste parole pronunciate da don Bosco/Luigi, vivo e in carne ed ossa, facevano a tutti uno strano effetto. Eravamo li in una piazza, davanti al duomo di Gioia Tauro, a dire il nostro: ‘Grazie don Bosco’. La sua vita affascina tutti, grandi e piccoli, perché è una vita straordinaria nell’ordinarietà. Don Bosco diventa santo con la fatica, con il sudore e le difficoltà quotidiane di chi non ha paura di sporcarsi le mani e lottare per realizzare i suoi progetti nel silenzio e nella mitezza. I suoi ragazzi venivano prima di tutto, anche della salute e della sua stessa esistenza. Don Bosco muore per amore, un amore totale che lo ha portato a donare tutto se stesso sull’ esempio di Gesù. E don Gino Martucci, salesiano presso la Parrocchia ‘S. Franesco di Paola’, ricorda proprio questo ai giovani presenti: «Non vergognatevi di seguire Gesù! Non lasciatevi affascinare da chi vuole allontanarvi da Lui!».

La presenza dei sacerdoti salesiani della comunità di Soverato (CZ) e dei loro animatori e cooperatori,  ha riempito di allegria tutta la piazza. La loro missione nella parrocchia san Francesco da Paola è una grazia provvidente per la città di Gioia Tauro. E ancor di più lo è stata per tutti noi dell’equipe animatori della Pastorale Giovanile perché grazie alla loro collaborazione la festa del ‘Grazie don Bosco’ è stata incisiva e gioiosa.

Un grazie anche ai giovani del Rinnovamento dello Spirito di Rosarno per il loro contributo e la loro presenza evangelizzante e don Antonio Scordo, parroco del Duomo di Gioia Tauro, sempre disponibile. Vogliamo concludere con le parole del nostro direttore don Leonardo Manuli, è a lui che dobbiamo l’entusiasmo e la voglia di metterci in gioco, sempre e comunque: «Sapete che don Bosco era un giocoliere? Era definito il saltimbanco, perché faceva divertire e avvicinava i giovani. Sappiate anche voi fare un pò i pagliacci, perché l’importante è che Dio rida di noi!»

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Raccolta di pensieri dei ragazzi partecipanti alla serata:

Non dimenticherò mai questa serata perché è stata la prima volta che abbiamo portato un pò di noi agli altri. Quello che abbiamo fatto magari non è arrivato a tutti, ma se tutto ciò è arrivato anche ad una sola persona dobbiamo essere grati, si parte dalle piccole cose. Quindi, molto semplicemente, è stato bello e divertente. (Nicoletta)

#SIAMONOIDONBOSCO. Abbiamo ballato, pregato e cantato. Un esperienza bellissima ed emozionante, che si è potuta realizzare grazie a don Francesco e a don Gino che ci hanno fatto conoscere Don Bosco. Io sono sicura che lui da lassù ci guardava, insieme a Maria e Gesù. (Lucia Caterina)

La giornata di ieri è stata per me molto bella ed emozionante. E’ stato un giorno speciale, ed è stato bellissimo evangelizzare. Un’esperienza magnifica… da non dimenticare. (Chiara)

Ieri sera ho provato tanta gioia e amore! Una felicità immensa! Perché sentivo che stavo facendo la cosa giusta, sentivo che nel mio piccolo realizzavo il progetto che Dio ha per me. Ma ho sentito anche un pò di tristezza, angoscia e rabbia. Questi sentimenti negativi sono stati provocati dai tanti giovani che passavano indifferenti, non ci guardavano nemmeno, forse perché non eravamo ‘alla moda’. Dio non passa mai di moda! Dio è tutto. E’ felicità, amore e gioia! (Lucia)

Loredana Condoleo e animatori oratorio ‘San Giovanni Bosco’


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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