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30/Gen/17

Progetto ‘In trincea…alla scoperta dei cappellani militari della Diocesi di Oppido Mamertina’ nelle scuole della Piana

La Grande Guerra fu caratterizzata dalla vita di trincea e vide gli uomini convivere con la presenza costante della morte accompagnata da sentimenti di paura, frustrazione e disperazione. In una tale situazione, a tratti irreale, assume forte significato la presenza della religione, vissuta come fede, speranza o più semplicemente come superstizione.

 

La storia non parla molto della figura dei cappellani militari, che ebbero un ruolo fondamentale nel sostegno spirituale e morale ai soldati. Questi religiosi entrarono ufficialmente nel panorama di guerra per volere del cattolico Capo di Stato Maggiore Generale Luigi Cadorna, che con una circolare del 12 Aprile 1915 istituì la figura dei cappellani militari prevedendone l’assegnazione di uno per ogni reggimento. I cappellani, provenienti non solo dalla Chiesa Cattolica ma anche da quella Evangelica Valdese, Battista e dalla religione Ebraica, venivano affiancati da giovani sacerdoti inquadrati come soldati che prestavano servizio presso gli ospedali militari.

Furono circa 24.000 gli ecclesiastici militari coinvolti nel conflitto, di essi circa 15.000 erano sacerdoti. Tra questi si ricordano figure illustri quali san Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, che fu chiamato alla armi nel 1915 e si arruolò come sergente nella 3a Compagnia di Sanità.

L’Ufficio Comunicazioni sociali, in collaborazione con l’Ufficio Scuola e l’Archivio Storico diocesano ha iniziato un progetto comune sulla conoscenza dei cappellani militari della Diocesi di Oppido Mamertina nelle scuole superiori della Piana di Gioia Tauro. La narrazione degli eventi e della presenza dei cappellani in trincea attraverso la visione di foto originali e di un documentario dal titolo ‘In trincea. Storie della Grande Guerra’.

Già due le scuole della Diocesi, che sono le tra le prime in Italia, ad avere l’opportunità di vedere il film appena presentato in Vaticano: il Liceo scientifico di Cittanova e l’Istituto d’Arte di Palmi. Gli studenti delle classi quinte e quarte, alla presenza degli insegnanti di religione, hanno ascoltato la presentazione di don Emanuele Leuzzi, direttore dell’Ufficio di Pastorale Scolastica e l’approfondimento di don Letterio Festa, direttore dell’Archivio storico diocesano. Don Rosario Rosarno, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali, ha infine offerto i dettagli tecnici del film-documentario e del progetto.

Il film documentario ‘In trincea – Piccole storie della Grande Guerra’, realizzato da Officina della Comunicazione in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, si inserisce nel filone della produzione documentaristica rivolta alla divulgazione di contenuti religiosi artistici e storici voluta e sostenuta dalla Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. Questo prodotto filmico, nato dall’esigenza di presentare la figura dei Cappellani Militari, ha lo spessore informativo di un documentario ma utilizza un linguaggio più vicino alla ricostruzione filmica.

I Cappellani Militari sono i protagonisti della narrazione, le loro stesse parole, che emergono dai diari e dalle relazioni redatti sul fronte, diventano un modo vivo e veritiero di presentare la complessità del loro ruolo inserito nel contesto di guerra. Il materiale prezioso relativo ai Cappellani Militari e un aiuto concreto per conoscerne la storia è stato reso possibile grazie alla presenza dell’Ordinariato Militare che ha accompagnato tutto lo sviluppo del progetto.

Contribuisce ad accrescere l’emozione la densa verità del materiale di repertorio dell’Istituto Luce che correda il montaggio. Un unico attore, Enrico Bergamasco, interpreta tutti i Cappellani: veri uomini, diversi vissuti ma un’unica missione.

La narrazione è situata anche nel presente dal fil rouge intessuto dalla storia di un giovane che si imbatte nella visione di un film sulla guerra e si appassiona alla stessa scoprendo quanto i Cappellani Militari ne siano stati i protagonisti ed il fondamentale ruolo di questi uomini all’interno del conflitto mondiale.

Rosario Rosarno


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