La presentazione di un libro è sempre un evento in quanto presentazione di un pensiero e quindi di un’alternativa per il futuro. Quando poi il libro racconta la vita di un santo sacerdote come don Vincenzo Tripodi, allora non solo un pensiero è manifestato, ma ancor di più, viene messo in evidenza la possibilità della realizzazione piena dell’esistenza a partire da Cristo.
Il testo, scritto dal dott. Raffaele Leuzzi e pubblicato dalle Edizioni Diocesane Oppido Mamertina – Palmi, ha come titolo Don Vincenzo Tripodi – Elegit nos ut essemus sancti ed è stato presentato a Rizziconi presso il Centro ‘S. Famiglia di Nazareth’ il 30 gennaio scorso alle 18.00. Erano presenti: l’autore Raffaele Leuzzi, Mons. Gino Cantafora, Vescovo di Lamezia Terme, Mons. Francesco Milito, nostro Vescovo, Don Giancarlo Musicò, direttore del Centro Culturale Cattolico ‘Il faro’, e don Letterio Festa, direttore dell’Archivio Storico Diocesano.
Dopo il saluto di don Giancarlo Musicò, direttore de ‘Il faro’, il quale ha sottolineato la santità di don Vincenzo, la lungimiranza, la profezia e l’amore per la Chiesa, la parola è passata a don Letterio Festa, che in un interessante intervento, ha raccontato la figura di don Vincenzo dal punto di vista dello storico, sottolineandone l’influsso lasciato nella Diocesi e in tutta la Calabria.
Successivamente è intervenuto mons. Gino Cantafora, il quale ha conosciuto don Vincenzo prima di essere Vescovo essendo anche lui nel Cammino Neocatecumenale. Mons. Cantafora ha affermato che don Vincenzo è stato ‘uomo di Chiesa’, ancorato alla Tradizione, e grazie a questo, aperto a nuove vie di evangelizzazione. Subito dopo è intervenuto il nostro Vescovo Mons. Francesco Milito, il quale ha conosciuto don Vincenzo soltanto gli ultimi giorni della sua vita, giorni nei quali Mons. Milito ha potuto constatare la statura spirituale di questo sacerdote, l’amore per la Chiesa e per il Vescovo, l’ubbidienza cieca alla Divina Volontà.
A leggere alcuni passi del libro c’era il bravissimo attore palmese Wladimiro Maisano e a cantare alcuni brani di musica leggera il giovane deliese Simone Pietropaolo.
Pare che Padre Pio prima di morire abbia detto: ‘Farò più rumore da vivo che da morto’, stessa cosa pare stia accadendo al caro don Vincenzo, non soltanto grazie la pubblicazione di questo testo, ma specialmente perché ricordato con amore e ammirazione da tutti quelli che l’hanno conosciuto.
don Giancarlo Musicò