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12/Feb/17

Presentazione del dipinto ‘Lo Sposalizio di Maria’ alla Chiesa del Crocifisso a Palmi

Nella splendida cornice del Santuario del Crocifisso di Palmi giovedì 9 febbraio è partita la meravigliosa avventura dell’iniziativa Maria nell’Arte promossa dal Centro Culturale Cattolico ‘Il faro’.

E’ stato presentato il famoso quadro del giovane Raffaello Lo sposalizio di Maria, un dipinto che l’urbinate realizzò nel 1504 creando un gioco di colori e di prospettiva insuperabili. A presentare il dipinto c’era il prof. Antonio Gambacorta, artista palmese e responsabile de ‘Il faro’ per scultura e pittura.  

A introdurre la serata c’è stato il saluto del direttore del Centro Culturale, don Giancarlo Musicò, il quale, subito dopo, ha dato la parola al prof. Gambacorta, ringraziando il parroco don Emanuele Leuzzi per la disponibilità e l’accoglienza.

Il Crocifisso in fondo alla Chiesa sembrava creare un naturale punto di fuga dal quale partiva la prospettiva dell’intera iniziativa. Il telo che vedeva proiettato il dipinto di Raffaello, era messo proprio di fronte all’antico Crocifisso palmese creando una prospettiva teologica di significato. Maria e Giuseppe si sono sposati per far nascere il Cristo e la sua nascita era finalizzata alla morte in croce del Messia e alla sua risurrezione. Senza volerlo allora, all’occhio dello spettatore, si è data l’idea del Sanzio stesso, il quale, dipingendo lo Sposalizio di Maria e Giuseppe, ha voluto far intendere che da quell’anello messo di fronte all’ebreo sacerdote, sarebbe dipeso la venuta del Salvatore dato in custodia alla Santa Famiglia per la redenzione dell’umanità.

Il prof. Gambacorta ha messo in evidenza la bravura di Raffaello nel mettere insieme i colori, a volte sgargianti, accesi, specialmente il color rosso, per realizzare un dipinto che emanasse energia e vita, fede e entusiasmo. Il fatto che S. Giuseppe sia l’unico nel dipinto a non portare le scarpe è stato interpretato dal Gambacorta come un voler sottolineare il fatto che, ormai, dopo la venuta del Cristo ‘tutto è sacro’ e quindi, pur trovandosi i personaggi fuori dal tempio in una piazza, si pongono ugualmente in atteggiamento esteriore come fossero in un tempio, scalzi appunto.

Il pubblico attento, interessato e motivato ha rivolto diverse domande al relatore arricchendo il proprio bagaglio di fede, oltre che quello culturale, grazie a questa introduzione alla bellezza di Dio e della Vergine attraverso l’arte di un grande maestro come Raffaello.


don Giancarlo Musicò


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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