Ancora una volta le Comunità parrocchiali di Galatro insieme a quella di Feroleto della Chiesa e Plaesano si riuniscono per vivere il loro gemellaggio pastorale con la pia tradizione della Via Crucis, che si è svolta venerdì 7 aprile alle ore 21,00 partendo dalla Chiesa ‘Maria SS. della Montagna’ in Galatro e salendo verso il suggestivo calvario che si trova nel punto più alto del paese.
In un clima di vero devoto silenzio e di compostezza, alla presenza di numerose famiglie e ragazzi delle due Comunità, la Via Crucis ha avuto come tema centrale proprio le Famiglie. Durante le quattordici stazioni, infatti, i Parroci Don Giuseppe Calimera e Don Antonio Lamanna hanno posto l’attenzione sul delicato tema della Famiglia, che oggi viviamo con molta fragilità, ‘Famiglia Chiesa domestica’, il rapporto vero e di amore che deve esserci tra marito e moglie, il ruolo dei genitori nei confronti dell’educazione dei figli. In un tempo di secolarizzazione, dove sempre di più i cristiani vivono come se Dio non esistesse, questi momenti di preghiera unitaria delle due Parrocchie offrono un ulteriore motivo per sperare, per essere forti e per non farci prendere dalla ‘paura di mollare’.
Al termine della Via Crucis il Parroco Don Giuseppe Calimera ha rivolto un pensiero e una preghiera ai Paesi che in questi giorni sono vittime del terrorismo e delle guerre.
Come comunità parrocchiali di Galatro, di Feroleto e Plaesano nel segno di questa fraternità ecclesiale auguriamo a tutti voi una santa Pasqua con le parole di Don Tonino Bello: «Come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole! Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace! Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di ‘amare’, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via. Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione».
a cura della parrocchia di Galatro