Momento intenso e pieno di significato è stato vissuto a Cetraro (Cs), il primo aprile, in occasione del IV convegno ecumenico regionale con la partecipazione di tutti i membri della Commissione Ecumenica delle varie diocesi della Calabria.
La nostra diocesi ha visto la partecipazione del delegato diocesano per l’ecumenismo, don Domenico Caruso, Michele Fazari e Massimo Surace, membri della suddetta commissione.
Ha aperto i lavori con un saluto introduttivo il vescovo della Diocesi ospitante, mons. Leonardo Bonanno, e il presidente della Commissione Ecumenica regionale, mons. Donato Oliverio, eparca di Lungro.
Athanasios, metropolita dell’Acaia, nonché rappresentante della Chiesa della Grecia, ha portato l’esperienza del Santo e grande Sinodo panortodosso, conclusosi pochi mesi fa, sottolineando come il grande problema di oggi è affrontare l’unica e grande eresia che è rappresentata dall’egocentrismo. Il grande e santo sinodo ha toccato, inoltre, temi molto importanti di interesse canonico-amministrativo, ma anche temi riguardanti la chiesa ortodossa e il mondo e la relazione con le altre chiese.
Durante il convegno è stato sottolineato come si senta pressante la necessità dell’evangelizzazione a causa della secolarizzazione del Mediterraneo, della crisi della famiglia e dei temi a carattere bio-medico. Su questi temi il Santo Sinodo ha cercato di dare un messaggio spirituale su Chiesa e politica, crisi ecologica, solitudine, emigrazione e profughi. Inoltre, i padri sinodali hanno denunciato la terribile persecuzione dei cristiani, chiedendo la protezione della fede, condannando il fanatismo e sottolineando l’impegno e la custodia del creato.
L’invito conclusivo del santo sinodo è stato rivolto alle singole Chiese ortodosse affinchè si sentano chiamate a svolgere il proprio lavoro perchè la Chiesa «non vive per se stessa, ma si dona per l’umanità».
Mons. Andrea Palmieri, sottosegretario del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, anch’egli presente al Convegno regionale, ha evidenziato infine gli aspetti positivi da riconoscere al sinodo in campo ecumenico «perché impegnati al ristabilimento dell’unità dei cristiani e la necessità di una valutazione dei dialoghi bilaterali onde evitare un’immagine deformata di questi rapporti».
La preghiera e la benedizione finale hanno colmato i cuori di gioia sottolineando l’amicizia fraterna tra le chiese.
Per l’ufficio Ecumenico Diocesano,
Michele Fazzari