Dall’11 al 14 luglio scorso, guidato dal nostro Vescovo S. E. Mons. Francesco Milito, con la collaborazione dell’Opera Romana Pellegrinaggi, accompagnati dal Direttore dell’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi, don Vittorio Castagna, ha avuto luogo il pellegrinaggio diocesano organizzato in occasione del centenario della terza apparizione a Fatima della Vergine Maria a Lucia, Francesco e Giacinta. Occasione ottimale, per i partecipanti, oltre che per visitare i luoghi e partecipare alla varie celebrazioni organizzate per la ricorrenza nel rinomato Santuario Mariano, per meditare sul messaggio che la Madre Dio e nostra ha voluto far giungere, attraverso i tre piccoli pastorelli, agli uomini del nostro tempo. Così, nei vari momenti di preghiera che si sono susseguiti in questa intensa quattro giorni, si è cercato di vivere a pieno quello che la Regina del Rosario ha chiesto ai piccoli: penitenza, sacrificio, perdono, adorazione, preghiera, partecipazione all’Eucaristia.
In ogni sua apparizione la Madonna da sempre invita gli uomini a ritornare a Dio con cuore pentito, rispondendo al suo Amore, vivendo una vita santa nell’offerta silenziosa della nostra quotidianità in unione alle sofferenze di Cristo che continua ad offrirsi come vittima per la remissione dei nostri peccati.
Chiuso nei nostri tabernacoli, immolato sui nostri altari, il nostro Salvatore continua ad offrirsi al Padre come vittima per la remissione dei peccati dell’umanità, sperando che molte persone generose vogliano unirsi a lui, farsi una sola cosa con Lui, partecipando allo stesso sacrificio, per offrirsi con Lui al Padre come vittima espiatoria dei peccati del mondo”. (Cfr. Suor Lucia, Gli appelli del Messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana).
Momento molto bello, partecipato ed intenso, è stato quello vissuto meditando la Passione di Cristo durante la Via Crucis. Al termine della stessa il nostro Vescovo, Mons. Francesco Milito, ha sottolineato ai presenti quanto sia importante, per ogni cristiano, vivere ogni giorno il messaggio di Fatima specificando come la terza apparizione sia stata quella più sconvolgente per i piccoli perché hanno visto con i propri occhi l’orrore dell’inferno, alla qual vista sarebbero morti se non fossero stati sostenuti dalla Madre amata. Ha voluto poi porre l’accento sulla presenza nella nostra vita dell’angelo custode. Egli ci precede e ci conduce, come ha fatto con i tre pastorelli, all’incontro con Dio, se noi accogliamo la grazia.
Nello scorrere velocissimo di questi giorni ognuno si è potuto ritagliare momenti personali di preghiera e adorazione sia nella “cappellina” delle apparizioni, sia nella cappella del Santissimo Sacramento dove, di continuo, fedeli di tutto il mondo si alternano ai piedi di Gesù Eucaristia.
Preghiera e penitenza dunque, per trovare il dono dell’umiltà che ci porta a chiedere a Dio la sua forza e la sua grazia.
“Pregate e sacrificatevi, affinché con le vostre preghiere, le vostre parole, i vostri esempi, i vostri sacrifici, il vostro lavoro e la vostra carità possiate riuscire ad aiutare i vostri fratelli ad alzarsi se sono caduti, a tornare sul retto cammino se l’hanno smarrito, ad avvicinarsi a Dio se ne sono lontani; affinché possiate riuscire a vincere le difficoltà, i pericoli e le tentazioni che vi circondano, seducono e trascinano. Tanti fratelli molte volte cadono vinti perché non trovano accanto a se chi preghi e si sacrifichi per loro, dando loro una mano ed aiutandoli a proseguire su un cammino migliore”. (Cfr. Suor Lucia, Gli appelli del Messaggio di Fatima, Libreria Editrice Vaticana).
A ciò ci invita la Madre del Cielo parlando ai nostri cuori induriti: un’esortazione all’Amore. La stessa che Gesù fece circa 2000 anni fa: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.” (Gv 15, 12). Ci ricorda Suor Lucia: “L’amore è il legame della nostra unione con Cristo; esso valorizza la nostra preghiera e la rende feconda per la salvezza dei nostri fratelli.”
Con questa consapevolezza e animati da questi sentimenti abbiamo fatto ritorno nelle nostre comunità portando nel cuore questa esperienza vissuta sotto il manto di Maria un po’ come fecero i tre apostoli scendendo dal Monte Tabor. L’impegno sarà quello di annunciare nelle nostre comunità il Vangelo custodendo nel cuore la visione beatifica del Cristo tenendo bene impressa nella mente la voce di Dio che dice: Questi è il Figlio mio, l’amato, in Lui ho posto il mio compiacimento. “Ascoltatelo”. Stesso invito ci ripropone la Madre: “Fate quello che Egli vi dirà”.
Un’esperienza come questa potrebbe risultare per noi sterile se non animati da questa convinzione e da questi sentimenti.
Fatima deve essere, per chiunque la vive, un punto di partenza, una tappa del cammino di fede, un’oasi di ristoro dalla quale partire con rinnovato vigore.
La Vergine Maria assista in questo cammino il nostro Vescovo, i sacerdoti della nostra diocesi e noi tutti fedeli ricolmandoci del suo amore, della sua protezione e dei suoi doni affinché, perseverando fino alla fine, serviamo sempre fedelmente il Signore della Gloria.