Si è appena concluso il Primo Congresso Mariano in Diocesi. La grazia ricevuta dai contenuti di qualità è stata quella di presentarci al prossimo incontro di chiusura dell’Anno mariano diocesano con la conoscenza dei due pastorelli santi di Fatima, Francesco e Giacinta, e avvicinandoci sempre più alla luce emanata dalla Beata Vergine nelle sue apparizioni in Cova d’Iria.
La due giorni organizzata presso l’Auditorium ‘Famiglia di Nazareth’ di Rizziconi ha visto, oltre che una numerosa assemblea per entrambi i momenti, anche e soprattutto l’avvicendarsi di esposizioni e testimonianze che hanno coinvolto i presenti. A partire da suor Angela Coelho, postulatrice della causa di canonizzazione dei santi pastorelli, che con il sorriso e il simpatico accento portoghese, è riuscita a trasmettere il cammino di conversione che i due bambini hanno fatto nella loro breve ma intensa vita fino alla dimostrazione che anche i fanciulli sono in grado di vivere eroicamente le virtù verso la santità. Suor Angela, inoltre, è stata protagonista di un tour nelle scuole superiori – ‘Pizi’ di Palmi, ‘Severi’ di Gioia Tauro e ‘Piria’ di Rosarno – per presentare le figure di santità e ascoltare e rispondere alle domande degli studenti su tutto ciò che il racconto di Fatima ha potuto suscitare nei loro cuori.
Altro ospite illustre del Congresso è stato mons. Carlos Azevedo, arcivescovo delegato per i beni artistici del Pontificio Consiglio per la Cultura. Mons. Azevedo, profondo conoscitore dell’evento di Fatima, come storico e già segretario della conferenza episcopale portoghese, ha curato l’Enciclopedia di Fatima. Nel suo intervento si è soffermato su un’attualizzazione del Mistero di Fatima nei nostri giorni, sottolineando la valenza spirituale dei messaggi-dialoghi tra la Madonna e i pastorelli.
Di grande valore storico è stata la presentazione del dott. Raffaele Leuzzi, che ha offerto la conoscenza della presenza mariana nel territorio diocesano con fotografie, icone e immagini d’epoca in grado di mostrare quanto la devozione alla Beata Vergine sia radicata in Diocesi.
Il secondo giorno si è potuto, inoltre, ripercorrere e rivivere i momenti dell’Anno mariano con un video di raccolta di tutte le fotografie, locandine e immagini a cura dell’Ufficio comunicazioni sociali.
Non come cornice, ma come parte integrante del Congresso, hanno partecipato tutti i cori parrocchiali della Diocesi, organizzati dal M° Domenico Lando, per presentare dal vivo i canti della tradizione popolare cari alla nostra terra.
Il Congresso non è stato ‘statico’, ma ha avuto una certa dinamicità che ha portato il nostro Vescovo Francesco, fautore dell’evento, ha porre una domanda ai sacerdoti e ai laici: «Cosa ci lascia Fatima? Sappiamo che Fatima e la Piana non è un binomio geografico, ma un apporto pienamente spirituale. Come può continuare l’evento-Fatima nella Piana? Come far sì che la Madonna possa ancora parlare a noi con atti concreti e quotidiani? Chiedo a tutti i presbiteri e ai presenti di inviare una lettera con su scritto come poter rispondere alla domanda di attualizzazione del messaggio di Fatima nella nostra terra».
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