(a cura di don Domenico Caruso)
Il 16 maggio 2016, solennità di Pentecoste, la Congregazione per la Dottrina della Fede, su ‘ordinazione’ di Papa Francesco, pubblica la Lettera ‘Iuvenescit Ecclesia’.
La lettera composta da 5 capitoli, si sofferma sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa necessaria ai movimenti, ai gruppi e alle associazioni per una vera ed autentica comunione nella vita ecclesiale.
Il capitolo Primo del Documento presenta ‘alcuni elementi chiave sulla dottrina sui carismi esposta nel Nuovo Testamento’.
La storia della Chiesa, come quella della stessa teologia dei carismi, ci aiuta a comprendere come una certa ‘tensione’ tra Carisma e Istituzione ha sempre caratterizzato l’iter ermeneutico della pneumatologia cattolica. Non di rado l’Istituzione ha gestito con una certa preponderanza autoritaria la dimensione carismatica donando origine a non pochi conflitti ermeneutici nella Teologia dei Carismi.
Già nel capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, come nello stesso racconto della corsa dei due discepoli al sepolcro il mattino di Pasqua, viene messo in evidenza la preminenza dell’Istituzione sulla dimensione carismatica ma in un contesto di sinergia ecclesiale che non lascia trasparire conflitti, ma pieno riconoscimento del primato e dell’autorevolezza dell’Istituzione sul discernimento della dimensione pneumo-carismatica. Tuttavia un certo tentativo di ‘gestire’ i carismi e renderli ecclesiologicamente accettabili non di rado ha conosciuto tensioni e sbilanciamenti se non addirittura conflitti.
Quale sia il rapporto tra Carisma e Chiesa, attraverso una lettura esegetico-teologica di 1 Corinzi 12,12-31, è lo scopo del presente articolo.
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Scarica e leggi l’articolo di don Domenico Caruso, Cancelliere vescovile e Direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso
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