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10/Nov/17

L’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Istituto Superiore Teologico e Pastorale ‘S. Giovanni XXIII’

Nella serata del 9 novembre scorso, si è inaugurato il nuovo Anno Accademico dell’Istituto Teologico Pastorale “San Giovanni XXIII”. In una delle più ampie aule dello stesso Istituto, che ha sede nella Casa del Laicato in Gioia Tauro, alla presenza di tutti gli studenti e del Corpo docente dell’Istituzione diocesana, il Direttore, Don Domenico Caruso, ha aperto la sessione, dopo i saluti di rito, ricordando il ruolo, sempre più centrale, che l’ISTEP ha assunto, in seno alla nostra Chiesa, soprattutto in rapporto alla formazione teologica e pastorale dei laici e dei candidati ai Ministeri e al Diaconato permanente. Il numero sempre in crescita degli iscritti, l’avvio di nuove AREE che si sono aggiunte alla simbolica “margherita” che rappresenta l’offerta formativa, secondo Don Caruso, sono il segno di una positiva realtà che va crescendo per offrire un sostegno sempre più valido e necessario all’opera di evangelizzazione svolta dalle Parrocchie, in modo particolare.

Dopo l’intervento del Direttore, si è tenuta la prolusione dettata dal nostro Vescovo, Mons. Francesco Milito, dal titolo “Segni dei Tempi: via per una teologia del contesto”. Forte della sua esperienza sul campo, Mons. Milito ha brillantemente inquadrato il ruolo centrale della Teologia nella vita e nell’attività della Chiesa di tutti i tempi e, soprattutto, del nostro tempo che non manca di proporre sempre nuove ed importanti sfide al pensare teologico. Il Vescovo ha sottolineato, con forza di solidi argomenti e molteplicità di opportuni esempi, quanto la Teologia, soprattutto ad opera dei Pontefici, da San Giovanni XXIII fino a Papa Francesco, ha operato, per la diffusione del Vangelo, all’indomani del Concilio Vaticano II.

Da questo sguardo universale, il presule ha poi messo a fuoco la nostra realtà ecclesiale e socio-culturale, non meno ricca di sfide per il ruolo della Teologia nell’esercizio della Pastorale concreta delle nostre Comunità. La criminalità organizzata, i problemi e le povertà sociali, le manipolazioni genetiche e gli attacchi alla Famiglia, sono realtà concrete che impongono una risposta del pensare teologico che la nostra Comunità diocesana non può e non vuole mancare di offrire. Per questo, Mons. Milito ha profeticamente chiesto, ai Docenti e agli Studenti, di iniziare a formulare, su solide e scientifiche basi, una vera e propria “Teologia della Piana”, capace di rispondere, secondo l’insegnamento della Chiesa, alle ansie ed alle speranze, ai dubbi ed alle attese degli uomini di oggi.

Al termine del suo interessante ed applauditissimo discorso, il Vescovo non ha mancato di esprimere il suo ringraziamento e quello di tutta la nostra Diocesi, al Direttore, ai Docenti e a tutti i componenti della grande Famiglia dell’Istep, incoraggiandoli a proseguire nel loro cammino verso una sempre più efficace ed auspicabile formazione dei formatori.

Dopo la prolusione di Mons. Milito, con semplice solennità, è avvenuta la consegna ufficiale dei diplomi di cultura religiosa rilasciati dall’Istituto ad alcuni studenti che hanno terminato il loro curriculum formativo. Gli stessi studenti, con commozione ed entusiasmo, hanno ringraziato il Vescovo, il Direttore e i Docenti dell’Istep per quanto hanno loro donato attraverso l’insegnamento delle materie teologiche e lo stesso ambiente che la Scuola riesce ad offrire a quanti desiderano fondare, su solide basi, la loro vita di Fede ed il loro servizio ministeriale.

L’auspicio è che l’ISTeP possa sempre più essere conosciuto nella Parrocchie ed “utilizzato” come importante ed insostituibile sussidio per l’auspicata nuova evangelizzazione del nostro Territorio.

sac. Letterio Festa, docente ISTeP


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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