Sabato 25 novembre, in una chiesa gremita di fedeli, presso la parrocchia Sant’Ippolito Martire di Gioia Tauro è arrivata la reliquia di Sant’Andrea apostolo, consistente in un frammento osseo, che è stata donata direttamente dall’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni dove è custodito il corpo del primo discepolo di Gesù.
L’omaggio è avvenuto a seguito della richiesta fatta dalla comunità amalfitana, presente nella città del porto sin dagli inizi del 1800, che tuttavia non ha mai perso la devozione verso il Santo Patrono della propria terra d’origine e che, per lo stesso motivo, già nel 1950 dopo una sottoscrizione per la raccolta dei fondi fatta da Angelo Assanti e Andrea Corvo, anch’essi originari di Amalfi, ordinò e fece arrivare nella chiesa Matrice gioiese una statua di Sant’Andrea quasi identica a quella che si trova nella cittadina campana. Promotore, invece, della richiesta della reliquia è stato Francesco Anastasio che per mesi si è impegnato affinché il sogno di avere anche a Gioia Tauro un frammento del Santo tanto amato dai nostri concittadini di origini amalfitane che, per circa due secoli, hanno contribuito con i loro commerci e la loro cultura a fare la storia della Città del Porto, diventasse realtà.
La reliquia è stata consegnata domenica 12 novembre, nel Duomo di Amalfi, ad una rappresentanza composta, dal Vicario Generale della diocesi di Oppido M.-Palmi mons. Giuseppe Varrà, dal parroco della parrocchia di Sant’Ippolito don Antonio Scordo e da alcuni degli esponenti della comunità amalfitana ormai stanziata a Gioia Tauro. Il frammento osseo è stato, al momento della consegna, sigillato in un reliquiario in argento progettato dall’architetto gioiese Carmelo Raco nel quale sono visibili i riferimenti a Sant’Andrea come la Croce decussata, la rete della pesca, i pesci e la palma del martirio.