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19/Dic/17

‘Evengelizzatori con Spirito’. Giornata di spiritualità per catechisti

Un grande momento di spiritualità è stato vissuto da tutti i catechisti della Diocesi, domenica 3 dicembre 2017. A organizzarlo l’Ufficio Catechistico diretto da Don Giuseppe Sofrà e i suoi collaboratori.  Ospite Don Luigi Epicoco, docente di filosofia alla Pontificia Università Lateranense e all’ISSR ‘Fides et ratio’ dell’Aquila, direttore della residenza universitaria ‘San Carlo Borromeo’ all’Aquila e parroco della parrocchia universitaria ‘San Giuseppe Artigiano’, dove ha vissuto la tragica vicenda del terremoto.

Dopo un canto introduttivo di invocazione allo Spirito, eseguito dal gruppo dei giovani Musica e Canto del Rinnovamento dello Spirito Santo, della Parrocchia Maria SS. Del Rosario di Palmi ed una breve introduzione di Don Giuseppe Sofrà, don Luigi Epicoco ha tenuto una catechesi sul tema: ‘Quello che abbiamo veduto e udito’ (1Gv 1,3).

Don Luigi ha tenuto con il fiato sospeso per un’ora e venti minuti ca. l’intera assemblea convenuta presso l’Auditorium della Casa di Nazareth di Rizziconi. La sua catechesi è iniziata con ‘Le idee non salvano la vita a nessuno….’ e il relatore ha proseguito sottolineando che non si può solo parlare d’amore, ma la persona deve essere amata. E’ necessario per questo incontrare Gesù ed essere colti dallo stupore. Bisogna distinguere tra le cose giuste e le cose vere. Le cose giuste vanno verificate con la vita e con l’esperienza, perché possano diventare vere. Per incontrare Gesù Cristo, bisogna passare del tempo con LUI, bisogna approfondire la Sua conoscenza e questo lo si può fare solo quando veramente riusciamo ad entrare nella Parola. Così ‘Quello che abbiamo veduto lo abbiamo raccontato a voi’ vuole dire che una volta incontrato Cristo e che lo si è davvero conosciuto, allora bisogna portarlo agli altri nella testimonianza della propria vita, non cercando di convincere gli altri della Sua esistenza.

Tutto questo non è facile, ha sottolineato don Epicoco, perché il demonio tende a darci un’immaginario distorto di noi e di conseguenza siamo portati a vedere anche tutti gli altri distorti. Allora per non cadere in questa trappola bisogna fare precedere la Paola, che corrisponde a tutti gli effetti all’inizio della fede. Noi vorremmo un Dio che ci risolva sempre i problemi, gli consegniamo la nostra vita per farci dare le soluzioni per vivere meglio, ma LUI non ci dà le soluzioni, LUI ci accompagna e ci aiuta a riconoscere da noi stessi le soluzioni. Ovviamente è più facile credere a chi si vede che a chi ci parla. E Dio che sa bene questo, così ci mette alla prova provocandoci costantemente. A volte è addirittura necessario toccare il fondo per cominciare a reagire e ad andare verso il Signore cominciando a sentirlo e allora lì inizia davvero la nostra vita cristiana. Per viverla poi pienamente dobbiamo cambiare il punto di vista, cioè non dobbiamo solo farci prendere la mano e lasciarci condurre passivamente, ma dobbiamo cambiare prospettiva e visuale.

Don Luigi per fare capire meglio questo concetto ha raccontato un episodio della sua infanzia. Quando c’era la festa della Madonna del Carmine la piazza antecedente la Chiesa era gremita di gente, suo padre lo prendeva per mano, perché non si perdesse, e lui era molto piccolo e non riusciva a vedere niente e non era contento affatto. Poi ad un certo punto il Padre l’ha preso sulle spalle e lì la sua visuale è cambiata ed allora ha potuto vedere tutto e divertirsi tanto. Così anche noi dobbiamo avere il coraggio di operare un cambiamento in noi per fare cambiare il punto di vista e così la nostra vita stessa sarà trasformata dalla fede e dalla presenza di Dio. Epicoco ha provato un grande dolore quando ha perso 54 suoi studenti nel terremoto dell’Aquila. Questo dolore grande gli ha consentito di tirare il meglio di sé. A volte s’incontrano persone che apparentemente sembrano cattive, in realtà non hanno digerito bene un dolore che hanno vissuto. Per operare un cambiamento in noi dobbiamo vivere il Vangelo. Don Luigi ha dunque citato Papa Francesco: ‘il Vangelo bisogna contemplarlo con amore, sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore’.

Per poter entrare nella vita spirituale bisogna dunque contemplare: quando si legge il Vangelo si devono chiudere gli occhi e bisogna entrare in quell’episodio e bisogna farlo con tutto se stessi e diventare parte di quel brano. Sarà poi lo Spirito a fare il resto. Dopo che la contemplazione è iniziata allora bisogna sostare e poi meditare quello che si sta leggendo. La Meditazione ci consentirà dunque di gustare la PAROLA, che non è altro che lasciare che Gesù ci parli attraverso il Vangelo. Ogni volta che noi ascoltiamo la Parola dobbiamo sentirci chiamati in causa in prima persona, perché è il Signore stesso che ci parla. Don Epicoco ha concluso la sua relazione dicendo che: ‘Il mondo ha bisogno di testimoni la cui vita è stata messa in discussione. Non bisogna avere paura di toccare e di lasciarsi toccare da lui. La nostra presenza e la nostra testimonianza da luce’.

Al termine della relazione è seguito un momento esperienziale molto forte e la mattinata si è conclusa con la Santa Messa celebrata dal nostro Vescovo: Mons. F. Milito. Dopo il pranzo a sacco i lavori sono proseguiti con un piccolo concerto ‘MusicAnimati dallo Spirito: cantiamo e danziamo’ e al temine prima della preghiera conclusiva si è potuti rimanere in silenzio ad adorare Gesù Sacramento.

Carmen Maria Manno

 

Di seguito troverete il video della relazione e l’omelia del Vescovo

  


Allegati:

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