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08/Feb/20

Momenti di grande spiritualità presso il Monastero della Visitazione di Taurianova

 

Ogni primo venerdì del mese, e nelle altre date stabilite per l’anno giubilare in corso, la Chiesa ha concesso, nella sua benevolenza di madre, la grande opportunità di lucrare l’indulgenza plenaria, da applicare a se stessi o ai defunti, a tutti i fedeli che varcheranno le porte dei  Monasteri della Visitazione di tutto il mondo; quindi anche del Monastero della nostra Taurianova, dove  ieri, 7 febbraio, primo venerdì del mese, due folti gruppi di fedeli, provenienti rispettivamente dalle Parrocchie di San Giovanni Battista di Rosarno e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Taurianova, in forma di pellegrinaggio penitenziale, appunto per lucrare l’indulgenza plenaria, hanno partecipato a un ritiro spirituale dalle tre del pomeriggio alle 18.00, con la recita della Coroncina della Divina Misericordia e, a seguire, come ogni primo venerdì del mese, a chiusura della giornata di Adorazione Eucaristica, con una meditazione tenuta dal Cappellano Don Alfonso Franco, le confessioni individuali e la concelebrazione eucaristica presieduta dal novello sacerdote Don Pasquale Ciano, che ha guidato il gruppo di Rosarno, concelebrante Don Cesare Di Leo, Parroco della Parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Taurianova, presente anche il Diacono Don Carmelo Vicari.  

Il Cappellano ha parlato, sotto forma di meditazione e simultaneamente di istruzione, sul tema “Peccato e Sacramento della Riconciliazione” premettendo che si corre sempre il rischio di fare delle Confessioni invalide a causa di diversi fattori, tra cui la superficialità con cui ci si accosta al Sacramento, la mancanza di un preliminare e serio esame di coscienza, il considerare la Confessione come un rito magico che cancella comunque i peccati senza un adeguato dolore e un serio pentimento con il proposito di non più peccare, per quanto è possibile alla fragilità umana. Il peccato è sempre un’offesa recata a Dio, ai fratelli e a se stessi, dal momento che il peccato ha sempre un risvolto personale e comunitario. Ovviamente la misericordia di Dio, per i meriti della Redenzione di Gesù Cristo, supera infinitamente l’offesa dell’uomo peccatore che, se realmente pentito, avrà la gioia di gustare l’abbraccio dell’amore del Signore. Il Cappellano, tra l’altro ha anche spiegato come l’indulgenza plenaria, lucrata alle solite condizioni previste dalla Chiesa, cancella la pena dovuta sempre a causa del peccato, mentre la Confessione rimette la colpa del peccato.

Nella sua omelia don Pasquale ha detto come in questo giorno particolare abbiamo incontrato la misericordia di Dio, che risplende nel volto di Gesù, della cui misericordia per prima ha fatto esperienza sua Madre ai piedi della Croce, quando sentì dalla bocca di Gesù morente: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno». E nella Salve Regina invochiamo quotidianamente Maria col dolce titolo di “Madre di misericordia”.

Una celebrazione, emozionante e coinvolgente, al pari del Rito del 2 febbraio scorso, per la Festa della Presentazione del Signore, conosciuta meglio come Festa della Candelora, e Giornata della Vita Consacrata, nella cui occasione due care Suore Visitandine hanno festeggiato il 60° anniversario della loro Professione Religiosa, con cui per tutta la vita si sono consacrate al Signore. Si è trattato di un grande ed emozionante momento dello spirito, con la partecipazione di un folto gruppo di fedeli che ha riempito la Chiesa del Monastero, con cui si è voluto manifestare una sentita gratitudine alle nostre care Suore.

 

Angela Caccamo


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