Raccomandata a mani giunte
Carissimo don Bosco,
con oggi sono 133 anni l’ingresso e la dimora
in Paradiso, per sempre. Beato te: dopo tutte le peripezie sofferte
qui in terra, ma anche i doni che, tramite la tua opera, hai
dato alla Chiesa in Italia e al mondo con la fedeltà ai progetti
del Signore e dell’Ausiliatrice, continui a prenderti cura dei tuoi
figli, di quanti sono loro affidati, con speciale predilezione per i giovani
e i ragazzi, passione della tua vita e del tuo infaticabile apostolato
da un continente all’altro. Dovrai proprio per questo continuare
a interessarti di noi. Mi sembra più che chiaro e doveroso, se posso permettermi.
Questa sera, niente “passeggiata”, sonora e gioiosa per le
strade della nostra Città: niente striscioni – messaggi, né
acclamazioni – slogan, niente sguardi, orecchie, commenti
sugli usci dei negozi o dietro le imposte delle finestre.
Il motivo lo sai: quella bestia nera e invisibile che si
chiama Covid – 19 l’impediscono.
Ma il prossimo anno, forse, neanche e in futuro, questa
ondata di fremente giovialità! Il motivo lo conosci bene:
don Pasquale, don Natale, Antonio, il “terzetto” Salesiano in servizio
da noi, si troveranno in altra comunità e a noi resterà il
ricordo caro e grato, di quanto hanno compiuto, d’intesa con gli
altri confratelli Parroci e in piena comunione con la Chiesa diocesana,
in più di quattro anni.
Se per umana contingenza – che sappiamo – non coltiviamo
illusioni della loro permanenza – è stata già una grazia non
doverli salutare oggi (come preventivato), ma poterli avere fino
al 30 giugno di quest’anno –, non c’è tuttavia precluso di chiederti
di continuare a non scomparire del tutto da Gioia.
Con un consulto – Trinità permettendo –, una specie di
mini “consiglio congregazionale” con gli altri colleghi torinesi
santi presbiteri “sociali” in Cielo, non potresti trovare il modo
come farti sostituire? L’intesa tra te, San Giuseppe Cafasso, San
Giuseppe Cottolengo, San Leonardo Murialdo, il beato Giuseppe
Allarmano (tra l’altro tuo compaesano perché nato a Castelnuovo
170 anni fa) non potrebbe arrivare ad un accordo per
rimediare al vuoto? Se ci fosse bisogno di essere aggiornati
sui bisogni della nostra Chiesa, chiedete informazioni di presenza
ad altri due colleghi che ben conoscono la Calabria, che si chiamano
“Francesco”- quello il Santo di Paola (a cui la Parrocchia è dedicata), e l’altro,
quello il “beato” prossimo di Tropea, al quale l’attuale Vescovo che ti scrive
è particolarmente legato, perché amano la nostra terra.
Non c’è tempo da perdere. Con tre Giuseppe nell’Anno Giuseppino
e l’altro a cui ha intitolato la Sua Congregazione, sarà mai possibile
che non si approdi a nulla? Io non ci credo e aspetterò. Intanto
mi chiedono di salutarti tutti i presenti alla Santa Messa, anch’essi
fiduciosi. A presto e – a ben speriamo – risentirci,
X don Franco Milito – Vescovo
da sempre tuo ammiratore
Gioia Tauro, 31 gennaio 2021
Parrocchia San Francesco, 19.30