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02/Feb/21

Carissimo don Bosco, il Vescovo scrive al santo che educò con l’amore.

Il Vescovo Milito scrive “a mani giunte” una lettera a don Bosco, il santo con il “don” davanti, che che educò con l’amore e da 200 anni sta segnando decine di generazioni di giovani, e grazie alla presenza dei Salesiani (nella parrocchia di San Francesco di Paola a Gioia Tauro) ha riportato il suo metodo educativo nella diocesi. 


Raccomandata a mani giunte                                                          

 

Carissimo don Bosco,

                                   con oggi sono 133 anni l’ingresso e la dimora

in Paradiso, per sempre. Beato te: dopo tutte le peripezie sofferte

qui in terra, ma anche i doni che, tramite la tua opera, hai

dato alla Chiesa in Italia e al mondo con la fedeltà ai progetti

del Signore e dell’Ausiliatrice, continui a prenderti cura dei tuoi

figli, di quanti sono loro affidati, con speciale predilezione per i giovani

e i ragazzi, passione della tua vita e del tuo infaticabile apostolato

da un continente all’altro. Dovrai proprio per questo continuare

a interessarti di noi. Mi sembra più che chiaro e doveroso, se posso  permettermi.

      Questa sera,  niente “passeggiata”, sonora e gioiosa per le

strade della nostra Città: niente striscioni – messaggi, né

acclamazioni – slogan, niente sguardi, orecchie, commenti

sugli usci dei negozi o dietro le imposte delle finestre.

Il motivo lo sai: quella bestia nera e invisibile che si

chiama Covid – 19 l’impediscono.

Ma il prossimo anno, forse, neanche e in futuro, questa

ondata di fremente giovialità! Il motivo lo conosci bene:

don Pasquale, don Natale, Antonio, il “terzetto” Salesiano in servizio

da noi, si troveranno in altra comunità e a noi resterà il

ricordo caro e grato, di quanto hanno compiuto, d’intesa con gli

altri confratelli Parroci e in piena comunione con la Chiesa diocesana,

in più di quattro anni.

        Se per umana contingenza – che sappiamo – non coltiviamo

illusioni della loro permanenza – è stata già una grazia non

doverli salutare oggi (come preventivato), ma poterli avere fino

al 30 giugno di quest’anno –, non c’è tuttavia precluso di chiederti

di continuare a non scomparire del tutto da Gioia.

Con un consulto – Trinità permettendo –, una specie di

mini “consiglio congregazionale” con gli altri colleghi torinesi

santi presbiteri “sociali” in Cielo, non potresti trovare il modo

come farti sostituire? L’intesa tra te, San Giuseppe Cafasso, San

Giuseppe Cottolengo, San Leonardo Murialdo, il beato Giuseppe

Allarmano (tra l’altro tuo compaesano perché nato a Castelnuovo

170 anni fa) non potrebbe arrivare ad un accordo per

rimediare al vuoto? Se ci fosse bisogno di essere aggiornati

sui bisogni della nostra Chiesa, chiedete informazioni di presenza

ad altri due colleghi che ben conoscono la Calabria, che si chiamano

Francesco”- quello il Santo di Paola (a cui la Parrocchia è dedicata), e l’altro,

quello il “beato” prossimo di Tropea, al quale l’attuale Vescovo che ti scrive

è particolarmente legato, perché amano la nostra terra.

Non c’è tempo da perdere. Con tre Giuseppe nell’Anno Giuseppino

e l’altro a cui ha intitolato la Sua Congregazione, sarà mai possibile

che non si approdi a nulla?  Io non ci credo e aspetterò. Intanto

 mi chiedono di salutarti tutti i presenti alla Santa Messa, anch’essi

fiduciosi. A presto e – a ben speriamo – risentirci,


                                                                                   X don Franco Milito – Vescovo

                                                                                      da sempre tuo ammiratore

 

Gioia Tauro, 31 gennaio 2021

Parrocchia San Francesco, 19.30

 

Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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