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06/Feb/21

Spezzare il pane è una missione d’amore

La Caritas Diocesana di Oppido Mamertina Palmi continua a scegliere la strada della solidarietà nel suo segno più autentico attraverso la condivisione del “pane”, e lo fa nonostante i limiti di una pandemia che ha privato l’umanità di avvolgersi fraternamente e concretamente intorno agli altri.

Non è servito, infatti,  che un grande  spirito di amicizia e collaborazione a  rendere possibile la cena solidale da asporto organizzata per i migranti residenti nelle campagne della diocesi, supportati dall’Associazione Borrello nell’ambito del Progetto SIPLA Sud, che si prefigge l’obiettivo di promuovere attraverso la creazione del “Sistema Integrato di Protezione per i Lavoratori Agricoli” la presa in carico delle vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo ed alla sensibilizzazione della comunità per il  loro inserimento in condizioni di regolarità socio-lavorativa.

La Mensa Diocesana sita in San Ferdinando, che opera con dedizione per rendere sempre più visibili i contorni di una comunità dal volto gentile e dalle mani protese verso i fratelli più bisognosi, in un clima di cordialità palpabile, attraverso l’impegno dei volontari della Caritas Diocesana, delle Caritas parrocchiali di San Ferdinando e Melicucco e delle Suore della Carità, guidati dal carisma gioviale del Vice Direttore Diac. Michele Vomera, ha realizzato la preparazione di pasti caldi da asporto successivamente distribuiti ai migranti con affabile amicizia dal Direttore Diac. Vincenzo Alampi e dai volontari.

I ragazzi, con grande entusiasmo ed uno sguardo lucido pieno di gioia e  gratitudine, hanno ricevuto il segno tangibile di una comunità che fa squadra e aiuta chi è in difficoltà, unita dal filo conduttore della solidarietà che crea una fusione d’intenti perfetta con i precetti dell’amore verso il prossimo , ed in questo momento così complicato sono tanti gli esempi dal quale prendere spunto, in campo ci sono diverse realtà che hanno messo a disposizione risorse, tempo ed energie per gli altri, lodevoli esempi di cittadinanza attiva che si attestano in varie forme, come ad esempio la cena di Natale  di cui hanno usufruito più di 400 persone che grazie al contributo di Caritas Italiana e delle aziende Cros Nt, Arithmos e Sequre è stato possibile realizzare nel rispetto delle norme anti contagio e le tante difficoltà che molti cittadini stanno vivendo sulla loro pelle.

Trovare un animo che dona riduce l’impatto emotivo indotto da  un periodo in cui persino un abbraccio è utopia, la crisi ha aumentato la condizione di fragilità economica che fisiologicamente si è riversata sullo stato d’animo della gente, e qui segna un’impronta importante l’esempio del grande cuore di chi dona e si dona e che prende il sopravvento ed opera come il Signore desidera, rendendoci negli atti di misericordia artefici della salvezza delle nostre vite di credenti, poiché il giudizio avviene ora e qui per ciascuno di noi, quando di fronte all’affamato siamo chiamati a sentire tutta la nostra responsabilità di fratelli;  si può avere fame di pane o di amicizia e non è necessario compiere opere grandiose per dare prova di un grande amore a Dio e al prossimo, serve solo l’intensità del sentimento che mettiamo nei nostri gesti nel servire i più bisognosi prestandoci ad essere strumento prezioso delle mani di Cristo. Come Egli disse:

” Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.” ( Mt 25, 35-40)

 

Lina Maiolo


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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