Il titolo di questa condivisione, ripreso dal libro omonimo di H.J. Nouwen, rileva l’importanza fondamentale del discernimento interiore, in quanto appare necessario ascoltare il silenzio accompagnato dal suono travolgente della preghiera, che riempie ogni spazio vuoto del nostro essere per ritrovare linfa vitale prima di intraprendere un grande percorso. Ogni missione ha l’esigenza di partire da Cristo per portare a Cristo, Lui che è Via, Verità, Vita. “La messe è molta e gli operai sono pochi” ed il Signore attraverso il nostro caro Vescovo Mons. Francesco Milito, mi ha affidato il servizio di direttore del CDV (Centro Diocesano Vocazioni). Una particolare emozione e commozione ha destato in me tale nomina, in quanto il CDV, finora egregiamente guidato dal sac. Gaudioso Mercuri, a cui va la mia preghiera ed il mio fraterno saluto, riveste una fondamentale importanza per la Diocesi. Essendo un compito così delicato, la preghiera e l’Eucarestia, fonte e culmine di ogni azione, con i sacramenti che fungono da segni efficaci della grazia dell’esistenza di ognuno di noi, saranno centrali nelle attività da proporre e concretizzare. Essere il direttore del CDV è un DONO, e come tale va custodito, curato, alimentato, “utilizzato”, non come il talento della parabola evangelica sotterrato per paura, ma offerto agli altri con spirito di servizio, di carità fraterna e di gioia nell’incontro. I giovani e le giovani di oggi sono alienati in ogni scelta della vita da tante distrazioni che producono aspettative effimere e falsi bisogni. In realtà la vera sete è di giustizia e verità, da ricercare nella sorgente che è l’Amore di Colui che è Via, Verità, Vita. La vocazione è una chiamata ad essere discepoli battezzati inviati a seguirLo per le strade del mondo, abitando soprattutto, ma non solo, le periferie esistenziali. Un po’ come quando sul navigatore satellitare impostiamo la meta e ci vengono proposte diverse soluzioni di strade e percorsi da seguire. Cristo è la meta, la Chiesa il “navigatore” non satellitare ma esistenziale, le varie vocazioni i percorsi proposti. Mi sembra doveroso rivolgermi con più attenzione a voi giovani, futuro e speranza.
“Carissimi giovani ogni vocazione ha pari dignità e Cristo ci chiama a seguirLo. Alcuni tra di voi Lo seguiranno nell’amore di coppia, chi nella vita consacrata, religiosa, sacerdotale, chi nell’essere cittadino responsabile ed onesto nella quotidianità del proprio lavoro o studio. Riuscire a capire quale sia la specifica chiamata d’amore per stare alla Sua sequela sarà un sentirsi amati, chiamati ad amare ed ascoltare, al riconoscere Cristo mendicante d’amore lungo le strade esistenziali che percorriamo. Non abbiate paura di amare né di essere amati. Amatevi, innamoratevi della Vita, della preghiera, della Bellezza vera, dell’arte in ogni sua espressione, della letteratura, delle buone relazioni. La via più adatta a voi la scopriremo insieme e poi sarete accompagnati nel vostro percorso da chi la Chiesa, madre e maestra di ognuno di noi, reputerà maggiormente preparato per la vostra realizzazione alla santità ed alla felicità. Ci incontreremo presto, anche spinto dalla sinodalità e fraternità che mi lega ai vostri parroci. Ci sarà sempre grande empatia, sincerità e chiarezza da parte mia nei vostri confronti. Con me vi sarà certamente una squadra composta da vocazioni eterogenee sempre in obbedienza al nostro amato Vescovo Francesco che paternamente veglierà sempre su ognuno di noi”.
Ho scritto questa lettera in preghiera, adorazione e meditazione durante un ritiro personale l’8 luglio, presso il Monastero della Visitazione. Il ritiro in tale data e in tale luogo ha un suo perché. L’8 luglio è giovedì (giornata sacerdotale), il 9 luglio si terrà una sessione del I Sinodo diocesano “Camminare nella verità” ed è nella sinodalità che ci muoveremo. Perché un ritiro? La preghiera, così come l’accostarsi all’ Eucarestia ed ai sacramenti, sono la “ricarica” che ci ricolma d’amore e il Monastero della Visitazione è un “polmone” che fa respirare d’amore e santità la nostra Chiesa diocesana con le Visitandine che hanno del pregare per le vocazioni una loro missione specifica. Il direttore del CDV non è “capo” ma colui che segue la strada con in mano la mappa tracciata dal Vescovo e porta la lampada per far luce a chi lo segue, nella strada della scelta, per illuminarla. La lampada è alimentata non da olio o cera liquida, ma dall’amore, dalla preghiera, dalla gioia e dalla speranza. Chi mi aiuterà collaborando con me per il vostro bene in questa nuova esperienza, mi troverà sempre umile e disponibile al servizio.
Per chi volesse contattarmi direttamente sui social: https://www.facebook.com/gianni.rigoli.1
Indirizzo email: giovanni.rigoli@yahoo.it
Fraternamente
vostro sac. Giovanni Rigoli