Si è svolta il 25 febbraio 2022 nelle aule sinodali della Parrocchia San Gaetano Catanoso in Gioia Tauro la XV Sessione del Sinodo Diocesano in cui sono state votate le Proposizioni 73-99 sui temi Clero (seminaristi, sacerdoti e diaconi) e Vita Consacrata. Il momento iniziale di preghiera per questo è stato rivolto al Signore perché liberi la nostra Chiesa da clericalismi e laicismi, chiedendo per i ministri del culto una fedeltà viva e una coerente testimonianza.
Sono stati poi presentati dal Segretario Generale del Sinodo don Domenico Loiacono, i sussidi: 36 con i testi-base delle Proposizioni ad opera della Pastorale Familiare, 37 con i testi basi delle Proposizioni elaborate dalla Pastorale Giovanile, 38 sulla prima audizione esterna su Ultimi-Periferie esistenziali e 39 sui Circuli Minores con i risultati dell’esito delle votazioni parziali e totali sulle proposizioni poi votate in tale giorno.
Sotto l’attenta e paziente guida poi del Direttore UCD Filippo Andreacchio si è proceduto alla votazione delle Proposizioni che sono state tutte approvate a larga maggioranza dai membri sinodali.
È intervenuto, quindi, il Vescovo, Mons. Francesco Milito per ringraziare i membri per la convergenza sui filoni delle audizioni esterne su cinque tematiche di grande spessore da lui proposti e dall’assemblea accolti e per presentare il relatore della prima, il sac. Giacomo Panizza, Presidente della Comunità Progetto Sud, gruppo impegnato attivamente nel Lametino nella diffusione di politiche di inclusione e nella promozione di una cultura solidale.
Il tema trattato da don Giacomo è stato Ultimi-Periferie esistenziali, in maniera sintetica per il tempo a disposizione ma comunque idonea a far comprendere l’ampiezza delle problematiche che esso racchiude, sottolineando l’importanza della tematizzazione di quest’ambito a partire dalla Rerum Novarum e delle altre Encicliche sociali promulgate nel tempo.
Soffermandosi sul modo di intendere il tema Ultimi nelle moderne culture occidentali, dopo aver fatto riferimento al concetto di povertà vecchie e povertà nuove, nel senso di ricchezze e povertà materiali da una parte ed esistenziali o spirituali dall’altra, ha affermato che per comprendere chi sono gli ultimi bisogna riferirsi al Concilio Vaticano II che ha fatto comprendere come occorra “non dare per carità quello che spetta per giustizia” e facendo intendere che la beneficenza relegherà sempre ultimi i poveri, camuffando una carità priva di giustizia. Ha evidenziato poi il ruolo importante della Chiesa nelle attività formative e negli interventi di prossimità verso gli ultimi.
Ha trattato poi l’ambito delle Periferie esistenziali, i continui luoghi della miseria e della sofferenza priva di senso, rigenerati di continuo sulla faccia della terra, che impegnano soprattutto la Chiesa a “esserci” (logica dell’incarnazione), facendosi come Maria “serva” in un perseverante cammino con il mondo che cambia, mettendosi in gioco nelle vie della fede, della speranza e della carità, “resistendo al male”, “traghettando l’essenziale”, “anticipando semi di bene nel futuro. “C’è per questo bisogno – ha concluso il relatore – di una Chiesa che apprende ad ascoltare la Parola e a far prendere parola agli ultimi e alle periferie esistenziali”. In Calabria, in tal senso, c’è bisogno di testimoniare la fraternità e la solidarietà quali modalità umane e cristiane costruttrici di uguaglianza e famiglia umana.
Il Vescovo, intervenendo alla fine, ha presentato le Fonti Sinodo 9.5 e 9.6, le ultime su Giovanni Paolo II, invitando i sinodali ad un impegno di rivisitazione casalinga di tali testi e richiamando la relazione ha sottolineato l’importanza dell’ascolto: ascoltare per capire perché chi ascolta vede e capisce per agire (realtà) e agisce per vivere (spiritualità). Ha invitato per questo i membri sinodali ad un un esercizio da realizzare in questo tempo di quaresima a casa, domandandosi chi sono gli ultimi, facendo un elenco di ultimanze geografico-pastorali e di periferie esistenziali, e interrogandosi se si riesce a capire queste realtà, se mai si è andati incontro in questi luoghi, appunti che potranno essere utili per orientarci su alcune scelte nel Libro del Sinodo.
Richiamando il tempo quaresimale che ci apprestiamo a vivere e il suo collegamento con il Sinodo, il Vescovo si è soffermato sulla necessità della conversione personale nel ricordo del battesimo che impegna a vivere l’uomo nuovo e sull’importanza del pregare per la conversione dei fedeli e in questo particolare momento per la pace in Ucraina, usando anche il formulario del Messale romano della messa per la pace e vivendo il mercoledì delle Ceneri come giornata di digiuno per la pace. Ha concluso ricordando che il Sinodo è un cammino permanente invitando soprattutto i membri a vivere in maniera forte la loro esperienza cristiana.
Ufficio Comunicazioni Sociali
Registrazione diretta streaming XV Sessione
del Primo Sinodo Diocesano “Camminare nella Verità”
25 Febbraio 2022
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