A conclusione del mio servizio di direttore della Caritas Diocesana di Oppido Mamertina – Palmi, desidero esprimere, anzitutto, i miei sentimenti di gratitudine a Dio, datore di tutti i doni, per il grande dono del suo amore e della sua misericordia, che mi ha fatto in questi quasi vent’anni di direttore e, soprattutto, animatore e operatore Caritas, cioè “un servo inutile che non può vantare nessuna pretesa per il suo servizio”; voglio ricordare, poi, con affetto e gratitudine, per la fiducia accordatami lungo questi anni, il compianto Vescovo Mons. Luciano Bux, che mi ha nominato direttore e il Vescovo Mons. Francesco Milito, che mi ha confermato in tale carica, al suo arrivo nella nostra diocesi.
Affetto e gratitudine che desidero estendere a tutta la Comunità diocesana, alla Delegazione della Caritas Regionale di Calabria e alla Caritas Italiana, che in questi anni mi hanno sostenuto e voluto fraternamente bene. In questo quasi ventennale servizio, nel cammino della Caritas e della nostra Chiesa Diocesana, devo dire pure che il mio è stato solo un piccolissimo contributo, anche se fatto con totale dedizione e amore, mentre tantissimo è stato quanto ho ricevuto dalle Caritas e dalle Comunità parrocchiali con i loro Pastori; da tutto il Clero diocesano e religioso; dai miei fratelli diaconi, divenuti con il loro ministero e la loro dedizione, corresponsabili di tante strutture Caritas e caritative della diocesi; da tutti gli organismi Caritas e caritativi parrocchiali e civili con i quali ho vissuto insieme, fraternamente, pur nelle complessità delle povertà e delle difficoltà del territorio, specialmente delle periferie e delle tendopoli e baraccopoli e durante la pandemia, uno splendido cammino sinodale, spirituale e fraterno di fede e d’amore.
Motivo di grande gioia e di speranza è stata quella di aver conosciuto e collaborato con tantissimi operatori del sociale, della Prefettura, delle Forze dell’Ordine, della Regione Calabria, delle Amministrazioni Comunali e dei Sindacati, di aver portato loro, sempre, il caldo affetto dell’amore di Dio e della Chiesa e di aver fraternizzato con tantissimi laici operatori Caritas e della Carità, sia nelle parrocchie e sia nelle associazioni ecclesiali e civili, che con dedizione, gratuità e semplicità, ogni giorno, offrono alla Società, alla Chiesa e ai Poveri, il loro servizio diuturno della Carità, nella condivisione del cammino civile, sociale ed ecclesiale sinodale dei progetti pastorali e sociali.
A tutti chiedo perdono se qualche volta, a causa dei miei limiti, non ho saputo soddisfare appieno le loro aspettative e quelle delle Comunità, delle Caritas, delle Associazioni e, soprattutto, dei poveri. Ai poveri, i quali hanno reso Gesù sempre presente nella mia vita; ai poveri che in questi anni, ho imparato a conoscere sempre di più e ad amare tantissimo, che ho ascoltato e ho sempre visitato, anche nelle loro case e aiutato quanto ho potuto e che terrò sempre nel cuore, come dovremmo fare sempre tutti, assicuro il mio ricordo nella preghiera e nella continuazione dell’affetto fraterno.
Esprimo, ancora, l’augurio di buon servizio di carità al nuovo direttore della Caritas diocesana, il diacono Michele Vomera, che è stato per cinque anni vice direttore Caritas e si è arricchito di tanta esperienza e a tutti i collaboratori. Anche a loro, con grande affetto fraterno, assicuro il mio sincero sostegno con la preghiera, affinché il Signore renda sempre più fecondo il loro servizio, a favore delle strutture caritative e dei poveri della nostra diocesi.
Spero tanto, infine, di poter continuare, fino a quando il Signore vorrà, ad offrire il mio servizio di diacono alla nostra Diocesi e a vivere la comunione e l’amicizia fraterna con il Vescovo, nostro Pastore che come l’Angelo custode, per ognuno di noi, “illumina, custodisce, regge e governa” la Diocesi; con il clero e, tra il clero, specialmente, con i miei fratelli diaconi, il Delegato vescovile per il Diaconato, il Parroco e la Comunità dove svolgo il ministero e con tutto il popolo di Dio. A tutti e a ciascuno, chiedo di ricordarmi nella preghiera come io continuerò a fare per tutti.
Grazie ancora e saluti augurali di pace e bene a tutti.
Vostro affezionatissimo Cecè Alampi, diacono.