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20/Apr/23

IFTAR INSIEME

“Insieme per la celebrazione dell’IFTAR”, il pasto serale consumato dai musulmani che interrompe il loro digiuno quotidiano durante il mese islamico del Ramadan. Iniziativa significativa della Comunità islamica della Piana di Gioia Tauro che ha organizzato la sera del 19 aprile presso la palestra Icchitti di Cittanova per la conclusione del Ramadan un incontro con la partecipazione di importanti autorità civili e religiose e tra queste Don Antonio Stranges, Segretario Regionale della Commissione Ecumenismo e Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Calabra e il nostro Vescovo S.E. Mons. Francesco Milito.

Il Vescovo, nel suo intervento, interrogandosi sull’invito fattogli per l’occasione ha affermato che il partecipare a questo momento specialissimo per i musulmani, è per lui un gioire insieme di un’esperienza religiosa che essi fanno, e in particolare ha richiamato il momento di preghiera che tutti, anche i più piccoli bambini, vivono con tanta attenzione e riflessione e per questo li ha ringraziati  per l’esempio che essi danno, lasciando tutti gli impegni negli orari di preghiera, avendo tanto da insegnare e ricordare all’occidente cristiano. “Questo vuol dire – ha proseguito – che voi credete che al di sopra di tutti c’è un Dio, che ogni religione chiama con il proprio nome ma che è lo stesso per tutti, un Padre di tutti, unico, vero che richiama tutti ad essere unici e veri”.  Ha spiegato che quest’unità di partenza richiama a un’unità di arrivo che riguarda tutti gli aspetti della vita, il vivere insieme reciprocamente, l’aiutarsi, e anche della morte, con la richiesta legittima dei musulmani di avere luoghi propri per la sepoltura ed è proprio a partire da queste belle realtà che si può costruire tutto.

Si è soffermato poi sull’invito ricevuto a fare questa cena insieme a conclusione del Ramadan sottolineando che questo fa parte della cultura di tutte le religioni, la comunione attraverso la condivisione dei pasti. In tutte le religioni lo stare insieme, il mangiare insieme vuol dire che si è amici, segno tangibile di quanto insieme si voglia realizzare. Questo soprattutto è vero per le Religioni del Libro, per i fondamenti comuni che legano le tre religioni e “su questi fondamenti comuni – ha proseguito il Vescovo – occorre impostare il presente per costruire il futuro”. Si è soffermato a tal proposito sul problema della denatalità sottolineando la grande ricchezza in termini di nascite che porteranno gli immigrati in Italia e in Europa.

Il Vescovo, manifestando tutta la gioia per la partecipazione all’incontro, si è augurato, che questa zona, vocata, aperta a tante realtà, possa crescere e diventare un esempio per avere un domani persone inserite attivamente in politica, che sappiano aiutare gli altri, in un clima di democrazia, di rispetto reciproco, aborrendo la violenza perché non esiste un Dio violento perché Dio è Padre di tutti, che tutti alla fine della nostra vita incontreremo, a prescindere dalla religione professata.

Alla fine, il Vescovo, porgendo il suo saluto, ha proposto la realizzazione nei prossimi mesi di un incontro interreligioso per una preghiera comune per la pace.

Ufficio Comunicazioni Sociali

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