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24/Lug/24

L’incontro del nostro Vescovo Mons. Giuseppe Alberti con la Comunità Figli tra gli Angeli

Un incontro particolarmente commovente quello vissuto nel pomeriggio del 21 luglio presso la Chiesa del Crocifisso in Palmi dalla Comunità Figli tra gli Angeli con il nostro Vescovo Mons. Giuseppe Alberti che per la prima volta ha incontrato il gruppo presiedendo la celebrazione eucaristica con la partecipazione di don Rosario Attisano e dei Seminaristi del nostro Seminario Vescovile.

La Comunità Figli tra gli Angeli nella nostra Diocesi ha un vissuto continuo e attivo di 15 anni da quando l’attuale Responsabile Mimmo Barilà insieme con la moglie Francesca Posterino ne sono diventati i promotori, a seguito della perdita in un incidente stradale del loro figlio Davide, grazie anche al loro incontro con una persona speciale, il sacerdote don Rosario Attisano, il primo ad aver creduto in loro, che li ha seguiti e guidati in questo percorso di elaborazione del lutto.

Anni in cui, come ha affermato Mimmo Barilà, nel suo intervento all’inizio della celebrazione eucaristica, piano piano “abbiamo acquisito la consapevolezza della morte, ma ancor più della vita che ci ha reso uomini e donne migliori, nuovamente in cammino, persone tornate alla vita”.

Elaborare il lutto…cioè imparare ad amare diversamente tuoi figlio o tua figlia e tutta la tua famiglia, cambiando visione della vita, dandole un valore diverso e quindi mettersi in cammino per una nuova vita in cui tante volte ancora si cadrà, ma anche tante volte ancora ci si rialzerà.

Mimmo ha sottolineato l’importanza delle fede in questo percorso perché dentro ogni dolore c’è il seme della trasformazione e questo avviene se il dolore viene accolto, vissuto e attraversato fino a consumarlo alla luce del grande disegno di Dio e proprio per questo la necessità della preghiera che restituisce la pace interiore, necessaria per rivolgere lo sguardo “altrove”.

Ha sottolineato poi l’importanza della Comunità che ha favorito la nascita di rapporti di amicizia, di presa di coscienza che non è possibile cambiare il passato, che non si può vivere solo di rancore e di rimpianti, ma che esiste la possibilità di vivere il proprio dolore in maniera nuova. È stato importante, per questo, imparare ad ascoltare, a ricevere attraverso l’ascolto, il dolore dei genitori, esperienza questa non leggera ma molto faticosa soprattutto quando devi aiutare i genitori ad accettare l’idea che il proprio figlio o figlia non ci sarà più, per sempre.

A Sua Eccellenza Mimmo ha affidato tutta la Comunità ringraziandolo per la sua grande attenzione, sicuro che i nostri “Figli tra gli Angeli” proteggeranno la sua preziosa e delicata missione.

Il Vescovo nella sua omelia, riferendosi soprattutto al Vangelo del giorno, ha sottolineato l’importanza dell’invito che Gesù fa agli apostoli di venire in disparte e riposarsi un po’, richiamando gli aspetti del riposo fisico, che spesso non ridona serenità perché necessita anche del riposo psicologico e morale, proprio di chi affida tutta la propria vita al Signore, certo della sua presenza risanatrice. Il secondo                    richiamo alla compassione che Gesù prova per la grande folla che lo seguiva perché “erano come pecore senza pastore”. Sua Eccellenza ha invitato i genitori dei Figli tra gli Angeli a fare proprio questo atteggiamento di Gesù verso quanti necessitano di una presenza amica, anzi evidenziando l’aspetto particolare che fa riferimento all’amore viscerale, al grembo materno, di compassione profonda, un amore che si fa vita nel centro di una persona che dona tutta se stessa perché l’altro esista. E questo è tanto più forte e impegnativo per le persone che nell’elaborazione del lutto sono chiamate ad uscire dal proprio isolamento, e una volta sperimentato l’aiuto del Signore, a ridonarlo con forza agli altri.

Alla fine della celebrazione la Comunità ha fatto un piccolo pensiero a Sua Eccellenza regalandogli  una Sacra Famiglia in resina, accompagnata dalle parole di una coppia provata dal lutto per la morte del figlio che ha sottolineato l’importanza dell’aiuto della Sacra Famiglie per tante famiglie che, dopo la morte del proprio figlio, non trovano la ragione del loro stare insieme e spesso si dividono e un Angelo con un’ala soltanto in ceramica, accompagnato dal pensiero di don Tonino Bello:  “Gli uomini sono angeli con un’ala soltanto, possono volare solo rimanendo abbracciati. E oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta… forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me. Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo. Ma non basta saper volare con Te, Signore: Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello, e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi: non farmi più passare indifferente davanti al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te: soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva”.

Ufficio Comunicazioni Sociali


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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