Una suggestiva atmosfera ha avvolto la quiete della domenica sera a Serrata, si è svolta, infatti, il 28 luglio sul Corso Umberto I, l’inaugurazione di uno spazio letterario dedicato alla memoria della Dott.ssa Marilita D’ Agostino, stimato medico serratese scomparso nel 2016.
L’iniziativa di installare un punto di book crossing (scambio di libri), in questo caso rappresentato da una bibliocabina, è frutto del Progetto Respect.it, che, promosso e curato dall’Associazione Borrello Ets in collaborazione con la Caritas diocesana di Oppido Mamertina-Palmi e l’Associazione I Segni dei Tempi Ets, ha messo in campo numerose attività a contrasto del disagio giovanile con una particolare attenzione verso fenomeni come il bullismo e cyberbullismo, l’abuso di droghe e alcool, il razzismo, la violenza di genere e lo stalking.
In apertura Don Giancarlo Musicò, parroco di Serrata, ha officiato la benedizione dello spazio letterario e della targa dedicata alla compianta Dott.ssa D’Agostino, che nel corso della propria vita personale e professionale, ha tracciato con forte spirito di abnegazione impronte indelebili di umanità e rispetto verso il prossimo.
L’evento, presenziato tra le fila di un parterre attento ed ospitale dal Dott. Gregorio Callà, Presidente dell’Associazione Borrello e dai familiari della Dott.ssa Marilita D’Agostino, ha più volte richiamato l’importanza della lettura come buona prassi di arricchimento e sviluppo della società, un concetto avvalorato anche dalle riflessioni esposte dagli ospiti presenti.
Dopo uno dei tre intermezzi musicali che hanno allietato la serata, eseguiti con bravura ed eleganza dalla Maestra Maria Grazia Formica e dal figlio Matteo Masso, il primo a prendere la parola, introdotto dalla moderatrice Lina Maiolo, è stato il Dott. Antonio Callà, Vice Presidente dell’Associazione Borrello. Il Dott. Callà ha tracciato le fasi del progetto che hanno fatto maturare l’idea dell’installazione di una bibliocabina a Serrata, a partire proprio dalla scelta del titolo “Respect.it” in funzione all’esigenza, nell’era digitale, di riscoprire il valore profondo del rispetto verso sé stessi e gli altri, verso le cose e soprattutto verso le differenze. Il senso dell’iniziativa, ha affermato Callà, è spronare le nuove generazioni a leggere e promuovere la diffusione di spazi letterari in grado di incentivarne la fattibilità, anche, come in questo caso, donando nuova vita ad una vecchia cabina telefonica adibita a biblioteca. Di grande significato è anche la panchina, adiacente la bibliocabina, che realizzata dai decoratori della Viscio Urban Design, porta incisa la frase “Ovunque ho cercato la pace senza trovarla, se non in un angolo con un libro”, un richiamo alla pace universale in un momento storico in cui troppo spesso la pace rappresenta un’utopia.
Dopo il Dott. Callà è stata la volta del Direttore della Caritas Diocesana Diac. Michele Vomera, che ha messo in risalto come il concetto di Carità vada oltre l’idea di un aiuto materiale passando anche attraverso la bellezza di gesti concreti capaci di scuotere le comunità e soprattutto le nuove generazioni. Il Diac. Vomera, inoltre, nel ringraziare l’Associazione Borrello per l’amicizia e la sensibilità da sempre dimostrata nella condivisione di iniziative di carattere sociale, ha mosso una riflessione relativamente allo stato d’inerzia che molto spesso colpisce il mondo giovanile causando lo spopolamento dei territori. Un interrogativo da porsi e al quale cercare una risposta, attitudine della Caritas stessa che ogni giorno dal proprio punto di osservazione traccia percorsi di prossimità.
Di prossimità ha parlato anche il Dott. Silvio Laruffa, medico chirurgo e pediatra, che nel ricordo della Dott.ssa D’Agostino, donna e professionista generosa e sensibile, ha fatto memoria della bellezza dei legami che i medici di famiglia un tempo instauravano con i propri assistiti, una forma di amicizia acquisita sul campo grazie all’affetto e all’accoglienza della gente, valori sempre meno inclini ad essere espressi nell’epoca della frenesia in cui si è fin troppo succubi della tecnologia. Apprezzare ciò che abbiamo, ha continuato il Dott. Laruffa, equivale a vivere, concedersi quei tempi più “umani” necessari ad instaurare relazioni e maggiore dialogo. E nel segno delle relazioni si è incentrato anche l’intervento del Prof. Paolo Alvaro, docente di lettere e grande appassionato di letteratura, che ha rievocato le radici culturali di Serrata culla di numerosi talenti, personaggi che attraverso la capacità di entrare con empatia in sentimenti comuni hanno dato forma a un popolo dal grande bagaglio storico e culturale.
A seguire il Dott. Santo Gioffrè, medico e scrittore di nota fama, ha esposto con dovizia di particolari l’etimologia della parola “libro” percorrendo al contempo anche le tappe storiche che hanno rafforzato l’importanza del libro come strumento indispensabile per la divulgazione della cultura di ogni tempo. Indicazioni molto interessanti per comprendere l’evoluzione della propensione umana alla lettura che hanno, quasi come un filo logico non previsto, trovato continuità anche nella riflessione di Don Giancarlo Musicò che a partire dal libro dei libri “la Sacra Bibbia” ha illustrato l’importanza della lettura anche per la crescita spirituale. Leggere è ossigeno per l’anima, ha affermato Don Giancarlo, e un libro ha la capacità di ingentilire l’uomo, donando la giusta sapienza e ispirazione per dare un valore diverso al tempo ed incarnare azioni concrete ricche di quella bellezza capace di salvare l’umanità.
Nel corso della serata, alternata agli interventi, è stata interessante la lettura, a cura di Elèna Sidari, una giovane in Servizio Civile presso la Caritas diocesana, di alcuni estratti di cinque libri donati poi alla bibliocabina, il cui significato ha rappresentato nelle parole chiave: Speranza, Condivisione, Cultura e Insieme, dei valori legati alla crescita di ogni comunità civile.
A chiusura della serata, prima di un momento conviviale offerto dall’Associazione Borrello a tutti i presenti, accorato e ricco di emozione è stato il ringraziamento della sorella della Dott.ssa Marilita D’Agostino, Maria Teresa, che, nel rappresentare il sentimento di tutta la famiglia, ha espresso profonda gratitudine per l’opera creata a memoria di una donna di pace, amante della lettura e delle opere di generosità, “un faro” per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla.
Lina Maiolo
Uff. Stampa – Caritas diocesana Oppido Mamertina-Palmi