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13/Set/24

L’Assemblea Diocesana del 12 settembre 2024 – L’iniziazione cristiana nelle nostre parrocchie è concretamente iniziatica?

Nel pomeriggio del 12 settembre 2024, nell’Auditorium diocesano “Famiglia di Nazareth” di Rizziconi, la comunità diocesana ha vissuto il primo giorno dell’Assemblea Diocesana che, a partire da una delle problematiche più attuali della nostra Chiesa locale e di tutta la Chiesa italiana, si è posta la domanda se l’Iniziazione cristiana nelle nostre parrocchie sia concretamente iniziatica.

Dopo il momento inziale della preghiera S.E. Mons. Giuseppe Alberti, Vescovo della Diocesi, ha porto il suo saluto affermando che è il Signore che ci fa stare insieme come un unico grande corpo, facendoci fare un’esperienza di vera iniziazione, introducendoci nel mistero di Cristo.

Ha, poi, introdotto i lavori don Giuseppe Sofrà, Direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano, che a partire dal problema dell’Iniziazione Cristiana, si è posto la domanda di quale sia la causa di tanti limiti della nostra azione catechistica, se si pensa per esempio all’abbandono della Chiesa da parte degli adolescenti dopo la cresima, rilevando peraltro che si tratta di un problema ecclesiologico, che è necessario affrontare a partire dalla domanda oggetto di riflessione della giornata.

A questa domanda ha dato una risposta don Michele Roselli, Vicario Episcopale per la Formazione della Diocesi di Torino, con la relazione “Cosa significa nella realtà odierna il Cammino di Iniziazione Cristiana”.

Affermando che si intende per Iniziazione Cristiana tutto ciò che una comunità fa per aiutare a diventare e restare credenti, don Michele ha fatto presente che viviamo in un’epoca di profondo cambiamento e che quindi, a partire dalla considerazione che l’Iniziazione Cristiana non inizia alla vita cristiana o lo fa molto debolmente, devono cambiare i modi con cui si accompagna al Cristianesimo. Per questo ha invitato a guardare all’Iniziazione Cristiana con lo sguardo di Dio, che è uno sguardo di amore, che ci aiuta a comprendere la straordinaria bellezza del vangelo, che dice che il Signore ci ama (è l’annuncio del Kerigma). Si tratta certamente di una sfida inedita e complessa perché le persone che arrivano in parrocchia non sono credenti e quindi hanno bisogno di imparare a credere e a pregare, ma proprio per questo cambiamento d’epoca causato dalla fine della cristianità e dalla secolarizzazione, bisogna passare dal sacrale al simbolico, con una fede non per convenzione, ma per convinzione.

Un momento importante in questo cammino è quello di comprendere che la catechesi didattica non è più sufficiente così come il metro della presenza per accedere ai sacramenti. Occorre una metamorfosi dell’Iniziazione cristiana che si ottiene cambiando lo sguardo e il punto di partenza. Occorre ridare spazio all’iniziativa di Dio e domandarsi quali cammini sta prendendo Dio per generare un uomo e una donna e farli diventare suoi figli, chiedendo a noi solo di accompagnare queste persone all’incontro con Lui.

A partire dalle premessa il relatore ha indicato 5 sentieri da percorre nel cammino di Iniziazione Cristiana: 1) non perdere di vista il primo annuncio della fede che deve partire dalla forza umanizzante del Vangelo, ritornando alla sorgente della vita cristiana che è Cristo; 2)aiutare le persone a vivere esperienze di vita cristiana cercando nella Parola il senso di quello che essi stanno vivendo, e quindi fare per comprendere e non spiegare per fare; 3) vivere esperienze di comunione che richiamino tutta la fede, tutta la comunità, per tutti,  con parole, segni, legami, catechesi in equipe, gruppi misti e inter-generazionalità; 4) chi riceve l’annuncio sia reale protagonista del cammino di fede con la liberta dei tempi  e delle forme con cui ciascuno può accogliere e incarnare la Parola; 5) comprendere  che non si può parlare di Iniziazione Cristiana se non con riferimento ai sacramenti del battesimo, della confermazione e della cresima e che pertanto occorre recuperare il valore dei sacramenti come doni che Dio continua a fare ai credenti, con una iniziazione graduale alla liturgia.

Il lavoro è poi proseguito nei quindici laboratori che hanno visto impegnati tutti i delegati che, alla luce, delle tante domande suscitate dalla relazione, hanno risposto, dopo un tempo di riflessione personale, a due domande: 1) quali scelte vi sembrerebbero necessarie per favorire i primi passi nella vita cristiana; 2) come si potrebbe trasformare ciò che si fa nelle comunità parrocchiali.  Alla fine un segretario per gruppo ha provveduto alla restituzione sintetica in assemblea delle riflessioni fatte nei gruppi.

Don Michele ha evidenziato alcuni aspetti scaturiti dalle riflessioni affermando che occorre per prima cosa rendere le nostre comunità ospitali, togliendosi i sandali, andando in punta di piedi incontro alle famiglie; ha sottolineato poi l’importanza della testimonianza affermando che noi diventiamo credibili non ponendo questioni morali, ma  con la nostra vita completamente intrisa di Vangelo che gli altri potranno conoscere nei nostri gesti, parole e  azioni; ha parlato quindi della formazione dei catechisti  sottolineando che il catechista deve lasciare che sia Dio a dargli forma, a trasformarlo, facendolo sentire continuamente destinatario del Vangelo, con la consapevolezza che fare Iniziazione Cristiana significa vivere le esperienze fondamentali della vita, illuminati dalla forza dell’amore;  pensare oltre alla catechesi per i bambini ai giovani, alle famiglie, agli adulti; infine sospendere i giudizi e pensare che in ogni famiglia c’è la predisposizione ad accogliere la Parola di Dio e quindi impegnarsi per catechesi nelle famiglie, esperienziali e occasionali, creando alleanza tra comunità, bambini e famiglie con spazi intergenerazionali, in una parola tendendo la mano senza ritirarla mai.

Alla fine l’intervento programmatico del nostro Vescovo, che, a partire dall’icona biblica dei Discepoli di Emmaus, dopo la proclamazione del vangelo di Luca, ha sottolineato che è l’incontro con il Risorto che cambia la nostra vita e la riorienta a un cammino di speranza, nella consapevolezza che “la speranza non delude” soprattutto con l’avvicinarci al Giubileo del 2025 che ci riporta ad alimentare motivi di speranza fondati su ciò che lo Spirito realizza in noi.

Nel ringraziare tutta la Chiesa diocesana per la splendida accoglienza ricevuta ha invitato a condividere con lui la percezione del Vescovo come padre della famiglia diocesana con la responsabilità di pastore che ha cura del suo gregge.

Richiamando, poi, il recente Sinodo vissuto dalla Diocesi, ha evidenziato che esso diventa ora scelta e cammino di sinodalità con il Libro del Sinodo che è una miniera di intuizioni, analisi, propositi e proposte che vanno però ripresi in termini pratici e tradotti in scelte ecclesiali, diocesane e parrocchiali, personali e comunitarie, per dare ‘corpo’ alle parole e che per questo occorre intraprendere un cammino insieme nella corresponsabilità e nella collaborazione a tutti i livelli

Occorrerà per questo valorizzare in ogni comunità parrocchiale gli organismi di partecipazione, il Consilio Pastorale parrocchiale il Consiglio Parrocchiale di Gestione Economica, col superamento di una modalità clericale di gestione della parrocchia. Ad extra occorrerà che ogni comunità inter-agisca con il confronto e la progettazione condivisa, in dialogo con il proprio Vicariato e soprattutto con il legame con la Chiesa diocesana.

A livello di organizzazione diocesana il Vescovo si è augurato una più stretta collaborazione tra gli uffici di Curia, affermando che sta pensando a una ristrutturazione della Curia diocesano perché possa rispondere meglio alla sua specifica vocazione.

Ha indicato poi nell’Iniziazione Cristina il nodo pastorale fondamentale della vita della nostra Chiesa locale intendendo per essa il complessivo processo iniziatico che coincide tout court con la trasmissione della fede che porta alla nascita e alla crescita della fede. A partire dalla graduale erosione della vita cristiana e dalla ‘fatica iniziatica’ che si percepisce e dalla considerazione che l’essere introdotti nella esperienza della fede dipende essenzialmente dalla famiglia, ha sottolineato che la comunità parrocchiale è chiamata ad accompagnare e sostenere la scelta cristiana dei genitori. Per questo l’Iniziazione sarà il fil rouge del percorso della nostra Chiesa locale cercando di farlo diventare punto di riferimento per la nostra riflessione e preghiera e cercando di passare da una pastorale di sacramentalizzazione ad una pastorale di evangelizzazione, tornando alla Parola di Dio che è Cristo che ci parla.

Per rispondere a una richiesta di formazione venuta da più parti il Vescovo ha fatto sapere che verrà riattivato l’ISTeP, l’Istituto Superiore teologico e pastorale, e che sono stati individuati tre filoni prioritari di approfondimento, quello biblico, quello dei ministeri e quello sociale.

Ha poi evidenziato alcuni ambiti di particolare importanza nell’attenzione alle famiglie, considerato che, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista cristiano, la famiglia si trova ad essere il primo e l’ultimo avamposto educativo che possa ‘salvare’ le persone.

Un’attenzione particolare ci sarà verso i giovani con una pastorale che offrirà loro veri cammini attenti all’antropologia del giovane di oggi, ma anche spazi e momenti di spiritualità e di interiorità cristiana.

Il Vescovo ha infine esortato a vivere questo nuovo anno pastorale come un tempo buono che il Signore ci concede con la sua presenza che riempie il nostro tempo di senso. Ha invitato, per questo, a ringraziare il Signore perché “sentiamo che continua ad essere buono con noi, ad accompagnarci per le strade della vita diocesana” invitando tutti ad essere protagonisti “di una Chiesa vera, vicina e samaritana, che cammina accanto e che offre una parola e gesti che aprono il cuore”.

Alla fine un buffet conviviale organizzato con la laboriosa collaborazione dei giovani dell’A.C. e dei gruppi Scout Agesci della Diocesi e Scout d’Europa e molto apprezzato da tutti i presenti ha concluso il primo giorno dell’Assemblea diocesana.

Ufficio Comunicazioni Sociali

 

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ASSEMBLEA DIOCESANA - 12 SETTEMBRE 2024





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