News

15/Set/24

L’ordinazione presbiterale di don Daniele Dato, don Fortunato Marsetti, don Antonino Napoli e don Igor Scalamandre’.

Il clero della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi si è impreziosito di quattro giovani presbiteri, i diaconi don Daniele Dato, don Fortunato Marsetti, don Antonino Napoli e don Igor Scalamandre’, ordinati la sera di sabato 14 settembre, nella Cattedrale-Santuario “Maria Santissima Annunziata” di Oppido Mamertina, dal nostro Vescovo S.E. Mons. Giuseppe Alberti nella solenne concelebrazione a cui, insieme ai numerosi sacerdoti e diaconi, ha partecipato anche il Vescovo emerito della Diocesi, S.E. Mons. Francesco Milito. Grande la partecipazione dei fedeli provenienti dalle parrocchie d’origine e dalle parrocchie in cui gli ordinandi prestavano il loro servizio.

Evento di grazia con il Signore che si è reso presente, come ha annunciato il Vescovo spiegando all’inizio il senso della celebrazione, per donare, con l’ordinazione presbiterale di questi giovani, una gioia più intensa alla comunità diocesana.

Nell’omelia Sua Eccellenza, richiamando il dono della chiamata fatta dal Signore a Daniele, Fortunato, Antonino e Igor e la loro chiara risposta di disponibilità a seguirlo, ha sottolineato che il dono sacramentale che li unisce a Cristo, maestro, sacerdote e pastore li conforma intimamente al Signore Gesù e li radica ancor più profondamente nella esperienza vitale della fede della Chiesa chiamata a testimoniare il Vangelo fino ai confini della terra.

Nella domanda, poi, che nel vangelo proclamato Gesù fa ai discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?” (cfr. Mc 8,29) ha invitato a riconoscere non una domanda generica ma una domanda diretta che va al cuore e che richiede un rapporto interpersonale con Signore vero, sincero, che sia disposto a mettersi in gioco fino in fondo.  La risposta illuminata di Pietro “Tu sei il Cristo” (cfr. Mc. 8,29), è la risposta di chi riconosce che il Cristo è il Signore della nostra esistenza, la risposta alle nostre domande, la Parola che illumina, la vita che salva. E tutto ciò diventa esigenza di annuncio, desiderio di condivisione, convinta testimonianza, coerenza di scelte, gioia che viene dal Vangelo.

“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (cfr. Mc. 8,34): il Vescovo ha evidenziato la chiarezza del messaggio perché al centro non ci siamo noi con la nostra bravura, con il nostro individualismo egoista e narcisista ma la vita comunitaria, la Chiesa, la fraternità cristiana, la comunione con il Vescovo, la corresponsabilità ecclesiale, la collaborazione con i laici. Questa è probabilmente la nostra prima croce da portare: il ‘rinnegare noi stessi’ e il ‘prendere la nostra croce per seguire realmente il Signore, affidando realmente a Lui la propria vita, con l’obbedienza al Vescovo che, per i presbiteri, è il modo con il quale concretamente rispondiamo al Signore nella sequela quotidiana dentro la Chiesa, per il mondo.

Nel ricordare agli ordinandi che il  ministero sacerdotale è per definizione un servizio nella Chiesa, riconosciuto, istituito perché la comunità credente si alimenti dei doni divini che generano e fanno crescere nella fede, il Vescovo ha ricordato che i cristiani hanno bisogno di uomini di Dio, che parlino di Lui; innamorati di Cristo, a tal punto che attraggono altri a seguirlo; umili servi della comunità, perché l’unico interesse è favorire comunione e creare fraternità; liberi da se stessi così da poter andare dietro al Signore e non al mondo e alle sue promesse. Compito certamente arduo ma con la certezza che il Signore è fedele alle sue promesse e con la sicurezza, come proclamato nella lettura del profeta Isaia, che anche nei momenti più difficili e oscuri, nelle opposizioni e nelle incomprensioni, il Signore ci assiste e che tutto possiamo in colui che ci dà la forza.

Alla fine dell’omelia il Vescovo ha affidato il loro ministero alla Vergine Maria perché                                       “accompagni oggi chi viene ordinato presbitero, stia accanto ai loro famigliari, guidi le nostre comunità, sia stella luminosa per l’annuncio del Vangelo, compito di tutti”.

Dopo l’omelia, gli ordinandi, si sono prostrati a terra al centro del presbiterio, mentre il canto delle litanie dei santi, ha preparato l’assemblea a vivere il momento della consacrazione con l’imposizione delle mani del nostro Vescovo e di tutti gli altri sacerdoti. Terminata la preghiera di ordinazione, gli ordinati si sono alzati e i presbiteri a loro cari li hanno aiutati a rivestire la stola al modo sacerdotale e la casula; è seguito l’abbraccio di pace con tutti i sacerdoti della Diocesi e con i genitori e i famigliari più intimi: momenti suggestivi e sempre colmi di emozione e commozione.

Alla fine della celebrazione il Vescovo ha ringraziato le famiglie per il dono che esse hanno fatto di un figlio alla Chiesa, la famiglia del seminario, i loro formatori, tutte le autorità presenti e il vescovo emerito Mons. Francesco Milito che ha seguito più da vicino la loro formazione e la loro crescita spirituale.

Ai nuovi presbiteri gli auguri per una vita ricolma sempre delle grazie e delle benedizioni del Signore.

Ufficio Comunicazioni Sociali

Foto di Annapaola Dimasi

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

AGENSIR news

Violenza negli ospedali. Fiasco: “Riportare fiducia e collaborazione attiva tra i pazienti e la comunità che si adopera per la cura sanitaria”

Episodi violenti nei Pronto soccorso e nelle aree di degenza degli ospedali. Un fenomeno sempre più diffuso e inquietante. “È un problema internazionale, dalla Cina alla Francia fino all’Italia. Siamo [...]

Società. De Palo: “L’Europa investa su natalità. Il ruolo dei cattolici è determinante. La persona è intrinsecamente degna”

La riscoperta delle centralità della persona da parte dei cittadini europei, uno sguardo ai problemi come l’invecchiamento della popolazione, le povertà, il fenomeno migratorio, il secolarismo e l’individualismo, la necessità [...]