Nella baraccopoli di San Ferdinando, si è inaugurata ieri la settima “Lavanderia di Papa Francesco”. È una risposta concreta a chi vive ai margini, in condizioni di estrema difficoltà, spesso invisibile agli occhi della società. Tra le baracche di questo ghetto, dove centinaia di migranti africani attendono un permesso di soggiorno lavorando nei campi la dignità diventa una questione primaria. Prima ancora dei vestiti puliti, è la possibilità di sentirsi visti, accolti, rispettati.
L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione tra Procter & Gamble Italia, Haier Europe, l’Elemosineria Apostolica e la Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, offre un servizio gratuito di lavanderia e docce, restituendo ai più fragili un gesto quotidiano che per molti è scontato, ma per altri è inaccessibile. Dopo Roma, Genova, Torino, Napoli e Catania, arriva anche nella nostra diocesi un presidio di solidarietà concreta.
Non si tratta solo di coperte lavate o di un posto per rinfrescarsi, ma di un messaggio potente: nessuno è dimenticato, nessuno è escluso.
Durante la cerimonia di benedizione della nuova Lavanderia di Papa Francesco, alla presenza tra gli altri del Vescovo mons. Giuseppe Alberti, del Cardinale mons. Konrad Krajewsky e anche del vice presidente della CEI mons. Francesco Savino, si è svolto un significativo momento di preghiera guidato da Karim, uno degli Imam della Tendopoli. L’Imam ha rivolto un pensiero di vicinanza a tutti i bisognosi e ai malati, enfatizzando l’importanza della solidarietà in un contesto di crisi e marginalità.
Karim ha poi officiato la “Fatiha”, preghiera che racchiude l’essenza del Sacro Corano, simbolizzando un messaggio universale di pace e armonia. Questo momento di preghiera ha rappresentato un’importante tappa nell’ambito delle attività dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, nonché della Caritas diocesana, sottolineando la necessità di costruire ponti tra le diverse fedi e culture, in un clima di reciproco rispetto e collaborazione.
Nel pomeriggio, il momento di testimonianza e riflessione, è proseguito presso la Casa del Laicato, dove si è svolto il convegno “Il Volto della Carità, aperto a tutti gli operatori delle Caritas parrocchiali e a chi a vario titolo svolge un servizio di volontariato.
Il diacono Vomera, Direttore della Caritas diocesana, nel sintetizzare i momenti vissuti alla tendopoli durante l’inaugurazione della Lavanderia di Papa Francesco, ha fatto accenno alle attività volte all’inclusione in atto presso la diocesi. “È solo concretizzando delle opere — ha proseguito il diacono Vomera— che è possibile raccontare la nostra terra e offrire uno stimolo ad andare avanti e a fare meglio”.
Ad aprire gli interventi il Cardinale Konrad Krajewsky che ha condiviso esempi concreti di progetti in favore degli ultimi avviati dal Santo Padre a Roma, come le docce presso il Colonnato di San Pietro, l’ambulatorio solidale, le Lavanderie e il servizio farmaci in collaborazione con la Farmacia Vaticana. Le sue parole hanno messo in luce la necessità di “farsi prossimi”, di “sporcarsi le mani” e di non restare ancorati a riflessioni astratte, ma di tradurre il pensiero in azione, incarnando pienamente tutto il senso del Vangelo.
Sulla stessa linea l’intervento del Dott. Calvi che, citando una serie di progetti solidali attuati da P&G, ha ulteriormente sottolineato l’importanza di un volontariato attivo e di una comunità che non solo ascolta ma che si rende protagonista di un cambiamento positivo. “Il motto di P&G, che grazie ai suoi prodotti si fa influencer entrando nelle case di migliaia di italiani, ha proseguito Calvi, è da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”, un monito che invita a fare rete e divulgare la cultura della solidarietà condivisa come stile di vita.
Il Vescovo mons. Giuseppe Alberti, nel ringraziare per la vicinanza il Santo Padre e tutti coloro che sono parte del disegno di solidarietà attuato attraverso l’iniziativa della Lavanderia di Papa Francesco, ha evidenziato come l’occasione rappresenti un segno pre-giubilare, un indicatore ideale per vivere il Vangelo della Carità. Il Vescovo ha, inoltre, sottolineato l’importanza dell’ascolto e ha invitato all’attuazione di uno spirito collaborativo abbracciando il motto espresso da Calvi “da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”.
Al termine del convegno il Cardinale Krajewsky ha fatto dono alla comunità diocesana di una coroncina del Rosario, un piccolo strumento di preghiera da rendere itinerante e da utilizzare per pregare per i poveri e le intenzioni della comunità.
Una giornata, dunque, di grande significato e di profonda emozione, che ha saputo gettare nuova luce sulla bellezza dell’operare insieme per il bene comune, nella certezza che, per rispondere alle sfide del presente, è fondamentale avere uno sguardo attento e sensibile alle esigenze dei più deboli.
Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali
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