lunedì 23 Giu 2025

Ufficio Scuola

Per una cultura della pace. Percorsi mediterranei

In questo nuovo anno scolastico, si è aperta per i docenti di religione delle varie diocesi della Calabria, la possibilità di partecipare al corso promosso dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale “Per una cultura della pace. Percorsi mediterranei”, che ha proposto una riflessione sulle narrazioni, sui contesti e sulla storia dei fatti che accadono sul Mediterraneo, affinché, attraverso un comune percorso di studio, possano essere aperte nuove piste di rilancio e di speranza. L’offerta di questo corso nasce da un progetto di ricerca già avviato dalla stessa Pontificia Facoltà dell’Italia meridionale ed è stato proposto e condiviso col desiderio di creare una rete teologica comune con i partner dell’iniziativa, tra cui l’Istituto Teologico Calabro di Catanzaro, l’Istituto di Scienze Religiose di Reggio Calabria, e i principali centri di studi teologici della Basilicata e della Campania.

Tra i promotori dell’iniziativa spicca la figura della professoressa Giuseppina De Simone, anima di questo progetto, madre sinodale, ordinaria di teologia fondamentale e filosofia della religione presso la sezione “San Luigi” della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e direttrice del biennio di specializzazione in teologia fondamentale. Attraverso la sua figura sono state coinvolte le varie facoltà con i rispettivi coordinatori tra cui la professoressa Annarita Ferrato, direttrice dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Reggio Calabria e la professoressa Clementina Carbone per conto dell’Istituto Teologico Calabro di Catanzaro.

Il corso si è svolto attraverso dodici lezioni online e un ultimo incontro laboratoriale svolto in presenza presso le facoltà teologiche di riferimento, guidato da vari coordinatori con lo scopo di raccogliere le riflessioni di ciascun partecipante approfondite durante i mesi di formazione.

Il percorso, avviato giorno quattro ottobre e conclusosi nel mese di gennaio, è stato introdotto dalle due lezioni della professoressa Sihem Djebbi, docente di scienze politiche all’università di Parigi Sorbonne e insegnante alla Pontificia Facoltà Teologica “San Luigi” di Napoli. La professoressa ha introdotto i partecipanti al tema “I conflitti in corso nell’area mediterranea. Le implicazioni geopolitiche e la matrice religiosa”. Ha sottolineato quanto sia fondamentale fare dei passi in più per intuire le logiche delle guerre odierne, in particolare di quelle che avvengono nella sponda sud ed est del Mediterraneo, interrogandosi su quali siano le cause di questi numerosi conflitti e cercando di comprendere perché il Medio Oriente e il nord Africa siano da decenni il centro di conflitti armati internazionali e non.

Le lezioni di campo specificamente storico-religioso sono state curate dai docenti Brunetto Salvarani (Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna), Marco Dal Corso (ISE Venezia) e Padre Claudio Monge (O.P., Domenican Study-Institute Istanbul), i quali hanno tentato di analizzare in tre tappe i limiti e le potenzialità dei tre grandi monoteismi: ebraismo, cristianesimo e islam.

Grazie ai docenti Simone Gatto (ISSR, Reggio Calabria) e Filomena Sacco (PFTIM San Luigi, Napoli), sono stati studiati più da vicino gli interventi del Magistero cattolico sul tema della pace.

La pace, ha sottolineato la professoressa Sacco, «intesa come sicurezza, ordine, giustizia e libertà, è essenziale per garantire all’uomo il diritto alla vita, alla libertà, all’uguaglianza, alla cultura e alla dignità personale e sociale. La mancanza di pace rende precari e compromessi i diritti umani, mentre la violenza e la sopraffazione li negano completamente».

Fondamentali sono stati gli interventi del professor Nicola Soldo (ITB, Potenza) e del professor Luigi Territo (SJ, PFTIM San Luigi, Napoli) i quali hanno tentato di sottolineare quanto sia fondamentale il contributo della teologia per rendere il concetto di pace sempre meno utopico. La pace deve essere riconosciuta come una categoria antropologica sintetico-pratica, l’essere umano è quindi realmente capace di pace, quando recupera la verità nella relazione, quando sviluppa fiducia e creatività e quando si fa portatore sano della Parola di Dio nel mondo.

Attraverso questo ultimo passaggio si è potuti giungere ad un’altra importante tappa del percorso intitolata “La pace come stile nelle relazioni: al di là dei conflitti e delle ferite”, durante la quale sono intervenuti il professore Guido Cumerlato (ISSR SS. Apostoli Pietro e Paolo, Area casertana) e la professoressa Clementina Carbone (ITC San Pio X, Catanzaro). Pur riconoscendo che l’uomo sia capace di “relazioni fragili” si deve ricordare l’amore trinitario perfettamente realizzato in lui e guardando con attenzione anche ai propri territori di appartenenza è possibile scoprire diverse realtà che nel silenzio e nel costante ed instancabile impegno realizzano concretamente progetti di inclusione e speranza.

L’ultima tappa, svolta in presenza presso l’istituto indicato dai partecipanti al momento dell’iscrizione, ha avuto come scopo coinvolgere tutti in modo attivo attraverso un laboratorio didattico-progettuale, condividendo e approfondendo le conoscenze e gli spunti di riflessione raccolti durante le dodici lezioni offerte dai relatori.

I docenti IRC hanno avuto il compito di realizzare un UDA da poter condividere e applicare nelle scuole con le ragazze e i ragazzi per riuscire a trattare un tema elaborato e complesso come quello della guerra e della pace nel Mediterraneo.

Questa esperienza di studio che si è appena conclusa è stata per noi corsisti della diocesi di Oppido Mamertina- Palmi un’importante occasione di approfondimento e condivisione, ma anche di prova, poiché la formazione chiede sempre il sacrificio del proprio tempo, regalando però allo stesso tempo la soddisfazione di aver scoperto qualcosa in più da poter condividere attraverso il nostro lavoro quotidiano.

Annalisa Reitano

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