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07/Feb/25

Lasciamoci fin d’ora attrarre dalla speranza – Giubileo della Vita Consacrata

Domenica 2 febbraio, presso il Monastero della Visitazione in Taurianova, si è celebrato il giubileo della vita consacrata. Erano presenti quasi tutte le congregazioni femminili e maschili, l’ordo virginum, e alcuni laici.

La celebrazione ha avuto inizio con la catechesi del Vescovo che ha esortato consacrate e consacrati ad assumere gli atteggiamenti di Simeone e Anna, i quali nella loro umiltà hanno saputo attendere la realizzazione della Parola di Dio e hanno lasciato che lo Spirito agisse in loro, trasformandoli in luce per gli altri. Come Simeone e Anna, nella situazione attuale complessa, disorientata e cupa, le persone consacrate devono tenere accesa la luce, e attraversare, con saggezza, la storia che è kairos, tempo opportuno, tempo di salvezza.

  • La prima luce, che le persone consacrate sono sollecitate ad accendere, è la libertà interiore: solo chi è veramente libero è capace di amare.
  • La seconda luce è la bellezza che attira e affascina, le persone consacrate sono abili testimoni di bellezza.
  • La terza luce è la speranza, le persone consacrate sono chiamate a passare dalle speranze alla grande speranza, che coincide con la carità, con l’amore di Dio, dono gratuito ed eterno.

Per alimentare le tre luci nella vita personale e comunitaria, è necessario tornare alla fonte originaria della propria vocazione e del proprio carisma. La fonte originaria è l’amore di Cristo, se manca il resto non regge: né il carisma, né l’ispirazione originaria, neppure la vocazione.

Al termine della catechesi, il Vescovo ha presentato il nuovo delegato per la vita consacrata, don Nino Larocca, che è stato accolto da tutti con entusiasmo. Don Nino ha rivolto un caloroso saluto all’assemblea, ha espresso sentimenti di gratitudine e la disponibilità ad assumere il nuovo e inatteso incarico.

L’adorazione eucaristica presieduta dal Vescovo è stato il secondo momento dell’evento giubilare: nel silenzio adorante, spazio ideale per accogliere il Signore, la voce di sr Margherita, che parlava dal coro per raccontare come la comunità monastica vive il giubileo della speranza, ha raggiunto tutti suscitando ascolto profondo e commozione sincera. La vita contemplativa e operosa delle monache ha un solido fondamento: l’amore di Cristo che si riversa nelle relazioni comunitarie e nell’aiuto fraterno, supera la cinta muraria del monastero e raggiunge tutti coloro che hanno bisogno di sostegno, conforto, consolazione.

La celebrazione si è conclusa con la processione e la benedizione delle candele, la rinnovazione della consacrazione religiosa e la presentazione del segno che ciascuna comunità ha scelto per condividere la riflessione comunitaria in preparazione all’evento giubilare: come trasmettere la speranza nel mondo di oggi e in particolare nel contesto sociale ed ecclesiale della Piana?

Al termine della celebrazione, l’assemblea si è spostata nel parlatorio del monastero per un breve momento di convivialità e fraternità per poi ritornare nell’ordinarietà del quotidiano con la certezza che «la speranza cristiana non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino» Spes non confundit.

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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