Un’intensa e toccante celebrazione della Via Crucis si è svolta ieri presso la Casa Famiglia di Castellace, una struttura che accoglie con amore e dedizione persone fragili e malate. L’evento, fortemente voluto dal parroco don Antonello Messina, ha rappresentato un incontro profondo tra spiritualità e solidarietà. A presiederlo è stato il diacono don Massimo Surace, accompagnato dai fedeli della parrocchia di Santa Maria Assunta, che hanno partecipato con raccoglimento e partecipazione sincera.
Il percorso della Via Crucis si è snodato tra i corridoi e gli spazi comuni della struttura, simbolicamente trasformati nelle quattordici stazioni della Passione di Cristo. Un cammino spirituale che ha coinvolto non solo gli ospiti della casa famiglia, ma anche operatori, volontari e membri della comunità parrocchiale, uniti in un momento di preghiera e riflessione condivisa.
Le meditazioni, semplici ma profonde, hanno toccato i cuori di tutti i presenti, richiamando il valore della sofferenza vissuta nella fede e l’importanza della vicinanza umana e cristiana verso chi attraversa momenti di dolore e solitudine. Don Massimo Surace ha ricordato con forza quanto sia fondamentale “non lasciare mai sole le persone fragili, offrendo loro non solo cure materiali, ma anche il conforto della preghiera e della presenza”.
La celebrazione si è conclusa con una preghiera comunitaria e un momento di fraternità, segno concreto di una Chiesa che sa farsi prossima, riconoscendo nei volti della sofferenza la presenza viva del Cristo crocifisso.
Un’esperienza che ha lasciato un’impronta profonda nei cuori di tutti i partecipanti, rafforzando il legame tra la parrocchia e la Casa Famiglia nella comune missione di testimoniare la carità cristiana.