Il 20 maggio prossimo – a 1700 anni di distanza – il mondo cristiano fa memoria dell’apertura del Concilio di Nicea, celebrato nel 325. È il primo Concilio ecumenico della storia. Da esso è venuto il Credo che, completato dal Concilio di Costantinopoli del 381, è diventato la carta d’identità della fede in Gesù Cristo professata dalla Chiesa. L’anniversario ricorre in quest’anno giubilare, incentrato su “Cristo nostra speranza”, e in concomitanza con la coincidenza della data di Pasqua per tutti i cristiani, in Oriente e in Occidente.
La nostra Diocesi, attraverso l’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, ha preparato, grazie anche all’apporto di qualificati relatori delle altre Chiese, questo importante e articolato Convegno. L’obiettivo non è soltanto quello di rievocare il tenore e il significato del Concilio ma di mettere in luce le straordinarie risorse che il Credo, da allora sino ad oggi professato, custodisce e rilancia nella prospettiva della nuova tappa dell’evangelizzazione che la Chiesa è chiamata a vivere.