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13/Mag/25

Il pellegrinaggio Giubilare della Diocesi di Oppido-Palmi a Roma

Dal 5 al 7 maggio 2025, si è svolto il Pellegrinaggio giubilare della Diocesi di Oppido-Palmi a Roma, presieduto dal nostro vescovo, S. E. Rev.ma Mons. Giuseppe Alberti e organizzato dall’Ufficio diocesano Pellegrinaggi, guidato dal direttore, don Vittorio Castagna.

A prendere parte all’importante evento, caratteristico dell’Anno Santo, sono stati numerosi sacerdoti e 150 pellegrini provenienti dalle diverse Comunità della nostra Chiesa diocesana.

Il pellegrinaggio si è aperto ai piedi del monumentale altare maggiore che custodisce il quadro con la venerata effigie della Beata Vergine del Rosario, dentro la maestosa e celebre Basilica di Pompei. Nella Messa di apertura, mons. Alberti ha affidato alla Madre di Dio il cammino dei pellegrini verso l’Urbe e, soprattutto, il sentiero, percorso ogni giorno, dai fedeli della Diocesi della Piana verso la Gerusalemme celeste. Il vescovo, infatti, attraverso la sua omelia e i segni e i simboli della Liturgia, apposto sotto lo sguardo materno della Beata Vergine le intenzioni di preghiera affidate a chi aveva intrapreso il viaggio ma anche quelle della Chiesa intera che attendeva dai cardinali riuniti in Conclave il dono del nuovo pontefice.

All’indomani, percorrendo l’itinerario previsto lungo via della Conciliazione e preceduti dalla Croce recata dal vescovo che ha guidato la preghiera, i pellegrini hanno attraversato la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano, entrando, in atteggiamento devoto e orante, nella più grande chiesa della cristianità per rinnovare, ai piedi dell’imponente e recentemente restaurato ciborio del Bernini, la professione di fede e poi partecipare alla Santa Messa, presieduta da mons. Alberti, presso l’altare della Cattedra. Nell’omelia, il presule ha esortato le centinaia di pellegrini presenti nella vasta aula che avevano da poco attraversato la Porta Santa, spinti dal desiderio di lucrare l’indulgenza giubilare, ad entrare nella nuova dimensione di una più consapevole vita in Cristo, capace di sciogliere la durezza dei cuori di coloro che ogni giorno incontriamo lungo il sentiero della vita. «L’anno giubilare – ha proseguito mons. Alberti – diventerà, così, occasione per riscoprire il prezioso dono della fede che ci è stato fatto il giorno del nostro battesimo, dono di Dio stesso alla nostra vita che va ogni giorno valorizzato e speso perché il Vangelo si diffonda sino agli estremi confini della terra». Secondo il vescovo, tale fede «condivisa» nella diverse Comunità diventa «più bella e più attraente», capace di accendere nei cuori una speranza «più solida e più certa» e, quindi, fondante una carità «più efficace e più operosa». La testimonianza di Pietro, con tutta la sua fede come con tutta la sua umanità, ci viene offerta come un modello da seguire per tale percorso di conversione, così come l’inizio di un nuovo pontificato ci viene donato come provvidenziale occasione per un nuovo slancio pastorale e per un rinnovato impegno missionario nelle nostre Chiese e nelle nostre famiglie.

Nel pomeriggio, i pellegrini hanno attraversato la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, «Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput», rinnovando dinnanzi alla Cattedra, posta in penombra, in quel momento, per la morte del vescovo di Roma, l’impegno a diffondere e a vivere la fede che da quel luogo s’irradia per tutto il mondo con sempre fresca e giovane forza suscitata dallo Spirito Santo. Ultimata la visita alla Basilica Lateranense, i pellegrini si sono portati nell’adiacente Pontificio Santuario costruito dal papa Sisto V per custodire la Scala Santa, ovvero, secondo la tradizione, la Scala salita dal Cristo per raggiungere l’aula dove ha subìto l’interrogatorio di Ponzio Pilato, prima della crocifissione. Numerosi fedeli hanno voluto, secondo l’antico uso, salirla in ginocchio, vivendo, così, un momento di intensa preghiera e di forte commozione che si è trasmessa all’intero gruppo.

Al mattino dell’ultimo giorno della preziosa esperienza, i pellegrini hanno attraversato la Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove, esortati da mons. Alberti, hanno invocato la Regina della Pace, ponendo sotto il suo manto materno il mondo in quest’ora così difficile della storia dell’umanità e dove, soprattutto, hanno potuto rendere un grato omaggio alla tomba dell’amato papa Francesco, esprimendo una sincera preghiera di lode al Signore per il dono fatto all’intera Chiesa attraverso il suo dinamico e provvido Pontificato.

Dopo aver visitato la vicina Basilica di Santa Prassede, testimonianza efficace della Chiesa dei primi secoli dell’Era cristiana, i pellegrini hanno ultimato il tradizionale itinerario giubilare attraversando la Porta Santa della vasta e monumentale Basilica di San Paolo fuori le mura. Nella Messa conclusiva, mons. Alberti ha espresso la gratitudine di tutti al Signore per il grande dono del Giubileo ed ha invocato il suo sostegno alla Chiesa nel momento in cui si apriva il Conclave che avrebbe donato il nuovo papa, chiamato a condurre il Gregge di Cristo in questa nuova e non facile fase della vicenda umana ed ecclesiale. Al termine della celebrazione, i sacerdoti e i pellegrini hanno, da parte loro, espresso filialmente la loro gratitudine al vescovo per la paternità e amabilità con cui ha guidato ed accompagnato ogni singolo pellegrino, durante questi indimenticabili tre giorni che, certamente, non mancheranno di portare frutto, non solo per la vita di ciascuno ma per quella di tutte le nostre Comunità. Altrettanta gratitudine è stata espressa al direttore dell’Ufficio diocesano Pellegrinaggi, don Vittorio Castagna, per l’ammirevole ed efficace organizzazione che ha consentito ai partecipanti di vivere al massimo e nel migliore dei modi questa importante esperienza di fede.

Sac. Letterio Festa


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