Il 20 maggio 2025, la Peregrinatio Mariae promossa dalla Comunità Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Castellace ha fatto tappa in un luogo speciale: la casa per malati di AIDS. Ad accompagnare questo momento di grazia, la sacra effige della Vergine Immacolata, Nostra Signora dello Scoglio.
La visita è stata segnata dalla recita comunitaria del Santo Rosario e dalla celebrazione della Santa Messa. Un momento di intensa preghiera e comunione che ha unito cuori e anime. La corona del Rosario, pregata insieme da ospiti e fedeli, è diventata simbolicamente una catena d’amore che ha avvolto tutti in un unico abbraccio: quello della Vergine Maria.
Durante l’omelia, don Antonello ha definito la struttura come “una casa della carità, dove si tocca con mano l’amore di Dio.” Parole che hanno risuonato profondamente, ricordando che proprio nei più fragili, negli ultimi e negli emarginati, si rende visibile la presenza di Cristo.
Questa tappa della peregrinatio ha rappresentato un invito a cercare l’essenziale e a liberarci dal superfluo. La testimonianza dei nostri fratelli che vivono nella malattia, ma anche nella speranza, è un richiamo forte: il primo dono del Risorto è la Pace. Non quella del mondo, superficiale e momentanea, ma quella che riempie il cuore dello Spirito di Dio.
Gli operatori della casa non svolgono solo un lavoro: vivono una missione. Accanto agli ospiti condividono il mistero della Croce, l’apice dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Con dolcezza, ascolto e dedizione, rendono questa struttura una vera casa, una famiglia.
Da questo incontro, la comunità ha compreso che solo restando uniti, in comunione e con il cuore aperto, possiamo vivere davvero nella carità. Maria, pellegrina con noi, ci invita a essere anche noi “pellegrini di speranza”, capaci di lasciarci guidare dallo Spirito nei luoghi dove il dolore chiede di essere visto, ascoltato, amato.
Teresa Mammoliti