La responsabilità civica che riguarda tutti gli italiani si manifesta in modo significativo attraverso il voto che esprime e rafforza le istituzioni democratiche del nostro paese. Per chi è cristiano la responsabilità morale di partecipazione alla costruzione del paese e del contributo concreto da dare per l’affermazione del bene comune e delle condizioni di dignità per tutti è ancora più forte e obbligante. Alla luce di queste verità di principio, che vale la pena sempre affermare e ribadire, ho ritenuto giusto raggiungervi con questo Comunicato che ha il desiderio di aiutarci a svolgere un nostro dovere fondamentale di cittadini. Anzitutto fornire qualche elemento che chiarifichi i termini delle questioni su cui siamo chiamati a esprimere la nostra scelta per evitare un atteggiamento di scoraggiamento per la complessità dei quesiti su cui siamo chiamati a votare.
Con i Decreti del Presidente della Repubblica del 31/03/2025, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 75, del 31/03/2025, sono stati indetti 5 referendum popolari. Va ricordato che i referendum sono abrogativi, cioè chiedono di cancellare alcune norme per ripristinare le regole precedenti. I cinque quesiti referendari in estrema sintesi sono i seguenti:
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Licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti: si propone l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs act che riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. L’obiettivo è ripristinare la possibilità di reintegrazione del lavoratore nel suo posto di lavoro, in tutti i casi di licenziamento illegittimo.
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Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese: questo quesito mira a eliminare il tetto massimo all’indennità per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti.
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Contratti a termine: si propone l’abrogazione di alcune norme contenute nel Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regolano la possibilità di instaurare contratti a tempo determinato e le condizioni per le proroghe e i rinnovi.
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Responsabilità solidale negli appalti: il quesito chiede l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore, per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
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Cittadinanza italiana per stranieri: si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana.
La nostra Costituzione prevede che il voto non sia solo un diritto ma anche un “dovere civico” ed è la partecipazione al voto che irrobustisce il diritto, di contro, viene indebolito dalla astensione. L’aspetto del “dovere civico” fu inserito dai padri costituenti proprio perché il diritto di voto è fondamentale in una democrazia rappresentativa e non è soltanto il modo di dare voce alla volontà popolare ma è lo strumento indispensabile per realizzare e difendere tutti i principi costituzionali. Discutere nel merito delle proposte, giuste o sbagliate che siano, è esercizio di educazione civica ed è opportuno che gli elettori si confrontino sui temi per poi decidere in piena libertà.
La Dottrina Sociale della Chiesa fornisce sin dagli inizi (Rerum Novarum, 1891) una attenzione particolare al diritto al lavoro e all’attenzione alle condizioni perché questo si realizzi secondo dignità. Così pure, nel contesto del nostro mondo globalizzato, a più riprese il magistero papale ha invitato a uno sguardo ampio che, ispirato ai principi evangelici dell’universalità, possa tradursi in forme legislative al passo dei tempi odierni e coerente con il valore evangelico di un’unica umanità di figli e fratelli.
Mi piace riportare un passaggio del Comunicato finale della Conferenza Episcopale Italiana a conclusione dell’ultimo Consiglio Permanente del 27 maggio 2025. Si esprimeva così: La riflessione è stata anche occasione per tornare sulle questioni del lavoro e della cittadinanza, al centro del prossimo Referendum, rispetto alle quali i Vescovi hanno invitato a un attento discernimento.
Non è nostro compito entrare in merito a quale tipo di scelta ognuno è chiamato a realizzare, se per il ‘sì’ o per il ‘no’ dei singoli o la totalità dei quesiti che sono posti. Questo viene lasciato alla nostra coscienza personale e al frutto di una nostra responsabilità di capire, riflettere e decidere, senza superficialità o deleghe.
Quello che è chiaro e dovere morale per tutti è esercitare il proprio diritto-dovere di cittadinanza attiva, come ci suggeriva la cinquantesima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani celebrata a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. Ci veniva ricordato che la presenza responsabile e partecipativa di ognuno è il cuore della democrazia, la mantiene viva. Da tutti dipende il superamento di una ‘democrazia recitativa’ (Emilio Gentile) che lascia le cose così come sono e incapace di alimentare la speranza in un mondo migliore. Sentiamo che una società più giusta e umana passa inevitabilmente attraverso le nostre scelte concrete e responsabili.
Vi auguro di andare a votare come gesto di ‘carità sociale’ (Fratelli tutti, 182), che ci fa protagonisti di una società da costruire insieme, capace di garantire il bene comune perché è attenta al bene di ciascuno.
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Giuseppe
Vescovo di Oppido Palmi