L’Ordinazione presbiterale di don Domenico Alampi e di don Domenico Giuseppe Lamanna

“Tu es sacerdos in aeternum”: queste le parole significative del canto del coro della Diocesi, diretto dal Maestro don Domenico Lando, che ha accolto la solenne processione di ingresso del numeroso clero convenuto la sera del 6 settembre nella gremita Cattedrale-Santuario “Maria SS Annunziata” di Oppido Mamertina-Palmi, per l’ordinazione presbiterale dei diaconi don Domenico Alampi della parrocchia Santi Nicola e Biagio in Feroleto della Chiesa   e don Domenico Giuseppe Lamanna della parrocchia Maria SS. Annunziata in Bellantone.

Un giorno di festa e di gioia per la nostra Chiesa locale, vissuto da tutti con grande partecipazione e commozione, perché l’ordinazione di due nuovi presbiteri è per la chiesa è un evento di grazia per il quale bisogna rendere lode al Signore perché questi due giovani sacerdoti da oggi saranno più pienamente associati alla missione salvifica di Cristo e avranno il compito di santificare e di reggere la parte di gregge che il Signore gli affiderà.

La solenne Concelebrazione è stata presieduta dal nostro vescovo Mons. Giuseppe Alberti in presenza anche del nostro vescovo emerito Mons. Francesco Milito.

Il vescovo nell’omelia, richiamando il vissuto degli ordinandi, alla luce della Parola ascoltata, ha sottolineato come nel discernimento, spesso faticoso, della vocazione e della missione che il Signore pensa per ciascuno di noi, sia importante prendere decisioni che siano secondo la volontà di Dio e come per questo il Signore ci dona dall’alto lo spirito di sapienza che ci illumina e ispira i passi della nostra generosa sequela.

Richiamando poi lo specifico del sacerdozio ministeriale, quello di essere “propter homines” vangelo vivente, specchio dell’amore del Padre, ha invitato gli ordinandi a svolgere il loro ministero con responsabilità parlando alla gente di Dio, con le parole e con la vita, con la vicinanza soprattutto ai giovani e alle persone sofferenti.

Ha evidenziato, per questo, richiamando il vangelo del giorno, tre indicazioni perentorie che il Signore offre a tutti per seguirlo da veri discepoli.

La prima: “Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo” (Lc 14,26). Il vescovo ha spiegato che essere discepoli vuol dire vuol dire fidarsi del Signore, ‘amare di più’, mettendo in secondo piano gli affetti famigliari, disposti anche a sacrificare la propria vita.

La seconda indicazione forte: “Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo” (Lc 14,27). In queste parole si rende presente la dimensione di fatica del ministero che si può chiamare consapevolezza, coerenza, responsabilità, fedeltà, decisione, volontà, costanza, resilienza, umiltà, e per leggere e vivere così le croci quotidiane è indispensabile tenere alto il livello della preghiera personale, oltre che quella liturgica.

La terza perentoria indicazione di Gesù: “Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo” (Lc 14,33). Occorre per questo essere consapevoli che niente di tutto quello che abbiamo è nostro, neanche la vita e che essere discepoli è vivere una totale libertà dalle cose, perché il baricentro della nostra vita non dipende da quanto si possiede, ma dal seguire il Signore.

Richiamando, infine, i ministri ordinati alla fraternità presbiterale e diaconale, la Chiesa diocesana ad essere una chiesa discepolare, ed esortando i giovani a una relazione vera con il Signore sullo stile di Pier Giorgio Frassati o di Carlo Acutis, ha invitato in questo momento di grazia, pur con i nostri limiti, a dire  al Signore che ci chiama: “Eccomi, si faccia di me secondo la tua parola”.

La celebrazione è proseguita con la liturgia dell’ordinazione, nei suoi momenti che resteranno a lungo nel cuore di tutti: soprattutto la preghiera di ordinazione, la vestizione degli abiti sacerdotali e l’abbraccio commovente con il vescovo, con i confratelli sacerdoti e con i propri famigliari.

Ai novelli presbiteri gli auguri perché conformino sempre più la loro vita a quella di Cristo, per essere audaci seminatori di speranza, apostoli gioiosi e generosi nel servizio verso tutti.

Ufficio Comunicazioni Sociali

ORDINAZIONALE PRESBITERALE di don Domenico Alampi e don Domenico Giuseppe Lamanna